Il magico ė ...
Conservare un pezzetto di cuore Clown
❤️
È solo un film in bianco e nero visto alla TV
E verso l'interno
Qualche nuvola dal cielo che si butta giù
Sabbia bagnata
Una lettera che il vento sta portando via
Punti invisibili, rincorsi dai cani
Stanche parabole di vecchi gabbiani
E io che rimango qui sola
A cercare un caffè .
( Loredana Bertè )
Non sono una temeraria , ma gli esperimenti culinari sono la mia passione e se poi , addolciscono i nostri momenti familiari , lì reputo anche Educativi .
Nessuno può smentirmi che educare alla tenerezza , alla dolcezza , alla mitezza , non sia importante .
Ho usato MITEZZA , perché per preparare questa torta , ho usato davvero ingredienti…bonari che addolciscono .
2 vaschette di ricotta
120 g. di zucchero
3 uova
La buccia grattugiata di un'arancia ( io ho usato una fialetta perché non ero sicura che le mie arance fossero non trattate )
60 g. di gocce di cioccolato ( io ho spezzettato della cioccolata che avevo )
NÈ LIEVITO NE FARINA .
Forno 180 ‘ per 30/35 minuti . Lasciar raffreddare e poi rassodare in frigorifero una mezz'ora prima di servire .
N.B. Essendo io una persona RESPINSABILE e PREMUROSA , mi sono premurata ad assaggiare prima di infornare e rassicuratami ho provveduto alla cottura .
Mi sento immersa nel mare senza onde della nebbia anche stasera molto densa , quando “ la luna bussò “ quasi a dimostrare che nulla può oscurarla .
Troppo invitante, una luna trasgressiva al di sopra di una muro denso e grigio , un clic col cellulare è d’obbligo .
E quasi non ci credo , qualche folata di nebbia si mette in posa e si imprime sullo schermo del mio cellulare.
E la luna non è stata più la protagonista .
Un invito per legare alle leggende, alle fiabe, alle tradizioni , i momenti "freddi" della realtà .
Si lo so , la storia del camino , della fuliggine , del grande freddo , che ha tinto di nero , i merli che in realtà erano stati creati con un bel piumaggio candido . Ma ora so quello che è realmente successo :
" Una leggenda che arriva dai tempi dei tempi racconta che una merla , avvertendo che le giornate di fine gennaio iniziavano ad essere con più luce e il sole intiepidiva già l'aria , si mise a sbeffeggiare Gennaio , annunciandogli che si era indebolito e stava scomparendo e aveva perso il suo gelido potere .
Il Mese non la prese affatto bene e nei suoi ultimi tre giorni , scateno tutta la sua energia invernale , facendo rabbrividire la merla e tutte le creature che avevano riso delle sue prese in giro . Gennaio nei suoi ultimi tre giorni rivelò e continua a rivelare , tutta il potere di Mago Gelo . "
Un’usanza contadina , che mi hanno raccontato in Friuli è questa :
- Si attenzionavano le temperature dei giorni della merla , per stabilire quando iniziare a piantare l'orto : se i giorni della merla avessero portato gelate , la primavera sarebbe stata in anticipo e tiepida , in caso contrario , la temperatura non sotto zero , avrebbe spostato la primavera più avanti .
Un po’ di guai , questa merla ne ha combinati ma il suo fischiettare dal punto più alto dei camini , delle antenne sul tetto , dai campanili annunciano suggestioni primaverili . 🌸🌸🌸
La purezza dei paesaggi proposti , ha ingentilito gli sguardi da altre immagini che purtroppo da mesi , continuiamo a vedere .
La neve regala pensieri festosi e ha anche risvegliato i miei ricordi della neve , sulla neve , con papà e Fabio .
Per più stagioni , siamo andati a Nevegal . Da dicembre al 19 Marzo ,
il " Treno della Neve " partiva dalla stazione di Santa Lucia e arrivava alla stazione di Belluno o di Ponte nelle Alpi , dove una serie di pullman ci portava direttamente nel Piazzale di Nevegal .
Alzarci presto , di domenica era comunque una vera gioia , pensando alla bella giornata da trascorrere sugli sci ⛷… beh , io no .
Alle 9 tutti già sulle piste da sci 🎿 già alle prese con discese di diverse difficoltà … beh , io no .
Risalite continue con lo ski-lift, già pregustando l'ebbrezza della discesa veloce ⛷… beh , io no .
No ma anche Si , è vero , NON ho mai sciato , però ho messo gli sci , ho piantato le racchette sulla neve con l'intento di iniziare a spingermi , e da ferma già sudavo così tanto , da togliermi la giacca a vento . E mi sono fermata così .
Però ho provato lo slittino 🛷 . Qualche piccola discesa , qualche leggera cunetta e il pensiero fisso : meno male che tra un po’ arriviamo e basta così .
La seggiovia , SI , quella sì e meno male . Non con molta disinvoltura e un piccolo incidente di percorso , finito benissimo , io con il cuore a mille , per quelli vicino a me , risate a crepapelle .
Una seggiovia 🚡 ondeggiante , un po’ come stare in vaporetto col moto ondoso , un po’ solitaria , perché i seggiolini erano davvero molto distanziati , ma salire, istintivamente incrociare i piedi e avvertire che il gancio 🪝 di uno scarpone si va ad agganciare al gancio dell'altro scarpone è panico vero .
Seggiovia fermata poco prima dell'arrivo e liberata dagli addetti che un
" salvataggio da ganci agganciati " ancora non l'avevano effettuato . Ma l'esperienza insegna e alle salite seguenti , piedi a distanza di sicurezza .
E niente , fin da subito ho dimostrato le mie caratteristiche da tipico esemplare lagunare , ma le mie domeniche a Nevegal sono tra i miei ricordi più belli . Vogliamo mettere avere il papà tutto per noi ? Vogliamo ricordare la grande sala che ci mettevano a disposizione per il pranzo tutto un treno insieme ? E la Messa nella stessa sala , tra panini , giacche a vento e berrettini colorati con un giovane sacerdote che metteva la stola sul completo da sci ?
Tutto questo per quel bianco manto di neve ❄️ che era gioia e mi ha lasciato ricordi gioiosi .
" MA COME SARÒ MAI RIUSCITA A REALIZZARE UN INCROCIO COSÌ SINUOSO SIMILE AD UN CALDO ABBRACCIO ? "
Due gomitoli , ferri del numero 5 .
Scalda collo :60 punti , 170 righe , punto legaccio .
Fascia : 28 punti , 70 righe , punto legaccio .
1’ Passaggio : Piego a metà il lavoro .
2’Passaggio : Piego l'altra metà del lavoro .
3’Passaggio : Cucire prendendo le quattro metà contemporaneamente .
Il colore è quello che le emozioni suggeriscono …
un po’ di Aurora , qualche pennellata dei fiori di pesco , qualche suggestione di tramonti romantici .
La storia di nonno Luigi , capostazione a Venezia , che si era rifiutato di iscriversi al Partito Fascista , era stato licenziato in tronco e che per provvedere alla moglie e ai cinque figli si era improvvisato imbianchino …
la conoscevo .
La storia di papà , chiamato alle armi appena diciottenne nel Corpo degli Alpini a Bolzano , per poi abbracciare le idee dei Partigiani e unirsi a loro fino alla Liberazione …
la conoscevo .
La storia di nonna Alba Chiara , che con due figli in guerra , il marito grande invalido di guerra , aveva ospitato nel sottotetto della soffitta , una famiglia ebrea di cui ricordo anche il cognome Mandich .
la conoscevo .
La terribile Storia delle Persecuzioni e dell'Olocausto , l'ho appresa in varie tappe … non a scuola ma da qualche racconto della mia mamma , che mi parlava di due compagne di classe che improvvisamente non avevano più potuto continuare il loro percorso scolastico . Poi nulla più .
Un pomeriggio sono andata con papà in Libreria Tarantola , in Campo San Luca . Ricordo che desideravo comprare il Libro Cuore , perché la maestra aveva iniziato a leggerci qualche pagina e volevo averlo per me .
Lo ricordo con una bella copertina telata blu e la sopra copertina con l'immagine di Enrico Bottini e la Maestrina dalla penna rossa … poi papà , con un libro in mano che tentenna un po’ , che mi dice :
" Lo compriamo , e magari lo proviamo sfogliare insieme e ne parliamo un po’ ."
La Storia dei Ragazzi di Varsavia è stata l'occasione per me , per iniziare in famiglia a conoscere , e l’occasione per chi aveva vissuto quei terribili momenti , per raccontare e approfondire .
" Siamo a Varsavia nei primi anni della guerra. Un giorno, un intero quartiere della città viene sgombrato e recinto da un muro: da quel momento, quel quartiere sarà un ghetto. Gli ebrei polacchi che vi sono rinchiusi sono uomini, donne e bambini che non avranno scampo: è l'anticamera di Auschwitz…
… La vita, le scorribande e la lotta per la sopravvivenza di un gruppo di ragazzi nel ghetto ebraico di Varsavia, dove il 16 ottobre 1940 un intero quartiere della città viene circondato da un muro, e alle 500.000 persone che vi abitavano venne impedito di uscire senza un permesso dell'autorità nazista… "
Naturalmente il libro è ancora con me , l'ho avuto tra le mani quando ero appena decenne ed è rimasto dentro il mio cuore .
27 gennaio Giorno della Memoria .
È avventuriamoci in questo progetto ,consolidando il colore del mese , con …con … con …un uncinetto N* 6 e un gomitolino , anzi 12 gomitolini di lana .
Gennaio , per me è CELESTE , un colore pacifico , leggero , riferito a cielo e mare e all'idea dell'Infinito .
Un augurio per un Anno sereno , leggero , pacifico .
Una catenella con 120 punti ( circa 70 cm . ) In ogni catenella eseguire 3 punti alti . Chiudere con qualche punto con l'ago .
Si arrotolerà da sè .
E per il mese di febbraio , chiederò consiglio alle emozioni .
Anni novanta , prima vacanza al mare senza la consueta spiaggia di San Nicoletto .
Non molto distanti , ma un' esperienza diversa per noi e nonna Bruna.
Il bel Litorale di Cavallino Treporti, la prima vacanza in campeggio.
Il bungalow che abbiamo scelto è vicino al mare . Una rigogliosa pineta offre frescura e ombra . Nonna Bruna è entusiasta e già si immagina con l'immancabile uncinetto sotto il grande pino marittimo davanti alla nostra casetta. Ed è proprio così che inizia la sua nuova vacanza .
“ Ma mi no che no ve saiudo ! Varda ciò , i ne ga sparà drio fin geri altro e desso i passa e i me ride e i me saiuda , che gnanca no capiso cosa che i dise . "
- Mamma, ma cosa dici ? Con chi ce l'hai ? -
" Ea go co quei foresti , co i tedeschi , che quando che i me passa davanti par ndar in spiaggia , i me ride e i me saiuda. Mi no ghe no rispondo proprio par niente . "
- Mamma, ma perché ? Questi sono giovani , non fare associazioni che ormai e per fortuna sono lontane nel tempo . -
Mamma con convinzione non rispondeva al saluto degli ospiti stranieri del campeggio , che per rispetto e gentilezza , quando le passavano accanto , le rivolgevano un sorriso e un saluto .
" Ti no ti pol capir, voialtri no savè che tempi, che paura, che dolori , che terror . Ma te par che mi i saiuda ? no , no me desmentego che i ne ga spara’ fin l'ultimo momento . "
I giorni passano , e neppure molti, tra passeggiate al mattino presto in riva al mare, tra serate di animazione e spettacoli serali in piscina , tra il via vai festoso della vacanza .
" CIAO MORE … BONDÌ CHICCA … BUONGIORNO SIOR … "
- Mamma , e meno male , dal non volerli salutare siamo passati al CIAO MORE .-
" Si par forsa , adesso i GO INCONTRAI, se GAVEMO INCONTRA' , e quando ti te conosi , ti rivi a capirte e ti fa i confronti , e QUESTI SE COME NOIALTRI no i c’entra niente. Anca noialtri semo diversi da come che gerimo . "
Incontrarsi, capirsi, relazionare, confrontarsi ... tra una catenella, un punto basso, un punto alto nonna Bruna mi ha aiutato a consolidare un valore che già mi apparteneva .