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lunedì 16 maggio 2022






 " No ti vorà miga dir che mi vissio i fio ? No ve gò mai vissià voialtri , tanto manco me nevodi  . Voerghe ben se un conto , assarghe far queo che i vol se un altro e darghe anca na man a farlo gnianca par sogno . " 


Verissimo . 

Mamma ha sempre avuto idee molto chiare su come crescere i bimbi senza viziarli ... infatti ne ho le prove . 


Un po’ di anni fa in vacanza a Gallio , un pomeriggio piovoso nonna e Valentina a casa da sole e un torneo di bocce tra salotto e cucina . 


" No se par contentarla , ma co sta piova , dovevo pur farghe  far qualcosa , me par normal . " 


Evviva le nonne .








 Oggi è l'anniversario di matrimonio dei miei genitori , quello VERO , come ci teneva a sottolineare mia mamma . Di quello " finto " me ho già parlato e continua ad intrigarmi per il modo in cui ne sono venuta a conoscenza . 


Più guardo le foto dei miei genitori del giorno delle nozze , più li trovo bellissimi e cerco di individuare le loro emozioni , la loro felicità . 

È bello riconoscere la gioia nel loro progetto di famiglia perché è da quella gioia che siamo nati noi . 


Conosco abbastanza retroscena dei preparativi di questo matrimonio , la mamma è sempre stata ricca di racconti e spesso , guardando assieme le foto mi ha illustrato particolari , scene , situazioni in modo così simpatico , che da bambina ho avuto la percezione di esserci stata anch'io o in qualche modo di averlo visto ... Forse era solo la presunzione infantile , di pensare : " Ma come , avete fatto tutto questo senza di noi ? Chissà , forse un po' e un po' . 


- Mamma , perché  non ti sei sposata in vestito da sposa ? - 

" Come saría , te par che sia vestìa come ? Na fìa soeo go e anca imatonìa  !” 


Mamma ha ragione , io la pensavo vestita da principessa con il vestito tutto pizzo e tulle , invece lei non indossava neppure il velo , ma tutto in linea con la sua personalità e la mentalità del periodo . 


Si era fatta confezionare il completo in una sartoria specializzata in abiti da sposa , in Ruga Rialto , " Pugi " mi sembra fosse questo il nome dell'atelier . Ci teneva al bianco e l'ampio soprabito lo dimostra ,  poi nero , si l'abito che ha indossato era nero , gonna e giacchino neri, le foto lo testimoniano in tutta la sua eleganza . Le scarpe comprate dal Calzaturificio di Varese bianche con un filino di nero per accompagnare il completo . 


" Ma te par che podesse vestirme come na bambola lenci aea me età  ? " 


Già , perché mamma si è sposata a 29 anni , una sposa attempata ... 


Il vestito del papà usciva da una sartoria vicino al Ponte dei Greci 


" Un sartor da omo dei megio " 


La distinzione tra sarto da uomo e sarta da donna un segno del tempo  insieme a molti altri che sembrano lontanissimi eppure a volte mi sembrano appena svoltati l'angolo ... 


Il papà ora starà pensando che sto raccontando troppo di voi . Lui è riservato , ma nei suoi occhi azzurri , sicuramente qualche lucina gli si accende per la soddisfazione del ricordo che continua ad unirci .


Buon anniversario mamma e papà , stiamo festeggiando insieme . 


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Oggi è proprio il vostro Anniversario Vero , ma io ho ancora voglia di raccontare il vostro matrimonio non vero perché impossibile parlare di matrimonio VERO senza riproporre quello FINTO , perché è troppo speciale , Voi  siete  Speciali . 


Il papà starà ANCORA UNA VOLTA pensando che sto raccontando troppo di voi . Lui è riservato , ma nei suoi occhi azzurri sicuramente qualche lucina gli si accende per la soddisfazione del ricordo che continua ad unirci . La mamma poi, gli starà già dicendo :

- Assa che ea  conta , se ea verità e dea verità no se ga mai da aver paura de dirla . - 


E infatti non ho paura , e racconto la Storia di quello che è diventato " El matrimonio da posta , co Gianquinto " che aveva anche la fascia tricolore ma - mi no go voesto  gnanca comprar e fedi, perché per un matrimonio da posta , che no conta no e serviva . " 


Un Matrimonio che NON conta .


Più di tre decenni fa, primi giorni di dicembre , Comune di Venezia , il cuore gonfio di dolore , un foglio con scritti i certificati da richiedere per la reversibilità della pensione di papà , per il passaggio a mamma Bruna . Mi sembra di fare tutto fuori dal mio corpo . 

Papà non può essere diventato un certificato , un foglio bianco con una data , qualche riga battuta a macchina e un timbro . 


Cambio sportello , ora devo richiedere il certificato originale di matrimonio : 

Renato nato a Treviso, Bruna nata a Venezia , data del matrimonio 26 Aprile 1953 .


Osservo l'impiegato che controlla e ricontrolla, poi chiama una collega, poi ne arriva una terza e infine si rivolge a me e leggo anche una certa delicatezza nel parlarmi .


- Signora, i suoi genitori NON risultano sposati .- 


Dopo il primo attimo di sbigottimento, sento che un'emozione sorridente mi riempie il cuore così addolorato : 

" Come , il mio papà così rispettoso , così attento , sempre alla ricerca di tutelare chi ama, ha scelto di creare una famiglia fuori dal matrimonio ? Negli anni cinquanta ? 


Ma chissà perché l'immagine di papà non sposo per un attimo mi è anche piaciuta. Ma allora sono stati insieme solo per Amore ? 

Dai , è stato bello pensarci anche se solo per un attimo . 


Un papà un tantino scanzonato , fuori dalle righe , mi è piaciuta . Per mamma mi è sembrato meno strano, lei un po’ scanzonata lo è sempre stata. "


Ma cosa mi dicono questi ! Io ho visto le foto del matrimonio dei miei genitori. 

Hanno scelto di sposarsi il 26  e non il 25 Aprile, come avrebbero voluto perché oltre alla Festa della Liberazione , a Venezia si festeggia anche San Marco e non erano riusciti ad organizzarsi. Io queste cose le sapevo da sempre , certo che erano sposati. 


Ho insistito con l'impiegato , ma povero, proprio non sapeva più che dirmi se non che forse avevo scritto la data sbagliata e di chiedere conferme. 


Cerco un telefono a gettoni e chiamo a casa mia mamma . 


" Ma ti vol che no sapia che me so sposà el giorno dopo de San Marco ? , go anca el libretto che don Rosolino ghe dava a tuti i sposi per poder  andar in viagio de nose da sposai. " 


A questo punto non so più che fare e che dire , sto mettendo giù il telefono , quando mia mamma ... 


" Speta, forse in Comune i vol ea data de quando se gavemo sposà con Gianquinto ? " 


- Gianquinto ? Mamma, ora chi è questo ? - 


" El Sindaco che ne ga sposà . Gera el 14 DICEMBRE 1950 . " 


- Mamna ma è questa la data che devo dare , non quella del matrimonio religioso . - 


" Ma una fia soeo go e anca INSEMENIA , queo se un matrimonio che NO CONTA ! "


Il matrimonio che non conta è stato celebrato in grande velocità , perché in quel periodo, molti impiegati in ferrovia, venivano trasferiti nelle nuove stazioni dell'Italia meridionale che nel primo dopo guerra si stavano attrezzando. Per i trasferimenti sceglievano principalmente gli impiegati che non erano sposati. 

In ufficio di mio papà ci furono almeno una decina di matrimoni che NON contano . 

Aggiungo, per mia mamma , tutti i sindaci di Venezia li ha chiamati Gianquinto , ma ormai avevo saputo e capito.




 Più Mamme è meglio . 


Una Mamma dall'alto , una Mamma a fianco , la Mamma dietro all'obiettivo della macchina fotografica . 


Mamma Bruna , si è vero , amiamo questa foto . 

Amiamo il momento in cui l'abbiamo scattata . Amiamo il luogo, i ricordi che ci suscita . Amiamo sapere che l'hai tenuta sul tuo comodino . 


" Stavolta ti ga fato proprio na bea foto . Niente a che veder coe soite che ga poco costrutto , che no e vol dir tanto . 

Ti ga ciapà ea Madonina  , mi e Valentina che gerimo contente de eser eà e questo se el spirito giusto che vien fora da na foto , i visi ma anca el moral."


È vero , è una bella foto . Un clic che ha fermato anche le emozioni che ci hanno avvolto in quel momento . 


È il Santuario di Maria Immacolata Nostra Signora di Lourdes in Nevegal ( BL ) , un nostro luogo del cuore . 


Ci appartiene , ci è familiare e Valentina ha ereditato i nostri racconti , i nostri ricordi , il piacere di aver trascorso sereni periodi che dalla mia infanzia sono arrivati fino a lei . 


Amo profondamente tutti i luoghi con cui posso parlare del mio passato, del presente e so che si comprende di CHI  parlo e di COSA parlo . 


La Festa della Mamma è appena trascorsa , ma se ci sono più mamme , ci sono anche più Feste . 💖


Auguri mamma 💖






 Lavare , inamidare , stirare  centri e centrini che ingentiliscono la mia casa , è come passeggiare in un lungo viale alberato e ricordare . 

  Penso che le emozioni , siano proprio un viale alberato che si percorre andando avanti creando nuovi progetti , e da ripercorrere tornando  indietro, e ricordare . 


Nel corso degli anni , mamma Bruna ha arricchito il mio Parco Centrini , con delle bellissime creazioni che sceglieva dalle sue riviste datate e dalle sue mani , ha fatto uscire delle vere meraviglie .


Uno però è quello che proprio amo ed è il più "vecchio " anzi ormai potrei dire il più ANTICO . 


"Go na fìa che no se normal , ma gnanca mi, che ghe vado drìo no so a posto . " 


Tutto è successo sul finire di un caldo luglio : 

- Pensiamo di farcela , ci sposeremo ad Ottobre . 


" Ottobre ? Ma de sto anno ? Ma nessun se sposa in ottobre … "


Io volevo essere una sposa di ottobre , il mese che preferisco , dove tutto è profumato e colorato nel modo sommesso che io amo . 

Ed è stato così . 


- Mamma , ho già ordinato le bomboniere , ma sarei contenta se tu mi facessi anche dei centrini bianchi . HO UN'IDEA CREATIVA .


" Ma manca do mesi , dirmeo prima no ? E quanti te ne occoraria ? " 


- Il più possibile . 


" Te sbicio ( termine intraducibile ) fìa mia , EL PIÙ POSSIBILE , vol dir tutto e no vol dir niente . Diese , quindise , venti ? " 


- Se c’è la fai , almeno una cinquantina . 


" Cinquanta ? Ma gnanca quando che lavoravo a cottimo in Cotonificio gavevo ordini cussì grossi par far e spole di cotone in poco tempo !!! 

Ma go sbaglià mi , perché co ti geri piccola te dovevo portare a far veder da Fatovic o da Cappelletti  . Va ben , farò queo che farò el resto lo farà Badoglio . " 


Non ho prove che i medici psichiatri che mia mamma nominava frequentemente esistessero davvero , ma erano la risposta a tutte le varie stranezze o incongruenze che mamma rilevava , anche quelle di una figlia , che si sveglia una mattina e chiede una cinquantina di centrini da fare in poche settimane . 


E niente i centrini tutti pronti , lavati , inamidati , stirati  e confezionati . 


Uno diverso dall'altro " perché me stufo farli tutti precisi , mi no lavoro alla catena di montaggio , me piace cambiar , so fatta cussì . 


Cinquantacinque gioiellini che mi hanno regalato felicità . 


Cinquantaquattro li ho distribuiti tra parenti e amici che hanno saputo apprezzare, UNO l'ho tenuto per me ed è quello che mi fa battere il cuore e mi fa percorrere il Viale alberato delle emozioni , a ritroso . 


" Sì , go avuo belle soddisfazioni , ma non ti scrivi che tutto agosto go lavorà anca in montagna ? Gero diventada na macchinetta . E no ti conti che ea stessa idea e con la stessa prassi te se vignia anca co ga fatto da Cresima ea Valentina ? " 


Vero , verissimo , per quattro cinque settimane , l'uncinetto è diventato il prolungamento della mano di mamma , che ha dato il meglio di sè . 

Vero anche molti molti anni dopo , a due mesi dalla cresima di mia figlia , ho sentito il bisogno di avvertire la tenerezza della nonna , per le bomboniere di Valentina e lei non ha detto di no . Sì ha brontolato , ma credo che più belle di così , non ne abbia mai fatte ed è stata risarcita dai mille baci che mia figlia le ha dato per ogni centrino finito e a lavoro concluso , vederle preparate con tulle giallo sole e piccoli girasoli , noi tre , abbiamo percepito che niente sarebbe stato più bello . 


" N'altra roba da ricordarse : MAI tagliar quea codina che lascio sul rovescio del centrin , ea se importante , ea serve par no diventar matte a capir quale è il dritto e quale il rovescio . Ti vardi ea codina e ti capissi subito da che parte metter el centrin sui mobili . " 


E mentre strizzo i centrini dal vinavil e aspetto che il ferro si scaldi , sorrido e dico : Grazie mamma ❤️

 Accumulatrice seriale di emozioni .


Faccio una confidenza , sì lo sono ma il fatto è , che se anche mi distraggo, appena  giro l'angolo, apro un cassetto , sbircio in una credenza ecco un altro pacchetto emotivo si aggiunge alla lista . 


Il mio , anzi nostro completo per il pranzo all'asilo . Lo trovo straordinario , una porcellana bellissima decorata teneramente . 

" Mi e to papà eo gavemo comprà a Rialto , ti sa quel bea botega de casainghi , Domus ,vissin ea  Standa San Luca ? "


Ricordo molto bene quel bellissimo negozio vicino al Teatro Goldoni , anch’io da giovane sposa ho fatto acquisti da Domus e non mi meraviglio che quei due piattini siano così belli e così speciali per me . 


" Gavemo fatto i conti , co ti finivi ti l'asilo , cominciava Fabio , cussì go vardà che i piati ,  podesse ndar ben par fìa e fìo . " 


L'incredibile arte del " non sprecare " , oggi si direbbe scelta sostenibile , per me è saggezza genitoriale , buon senso , risparmiare per poter investire in altre scelte . 


L'asilo che abbiamo frequentato è proprio di fronte a casa nostra , a me era sempre sembrato molto grande , non è così ma è stato un mio luogo delle fragole che ho frequentato con grande gioia .


" No ti vedevi ora che venisse mattina par andar daea to maestra , e pensa che Fabio ga comincià a do ani , ti sa ea storia vero ? "


Si , la storia la conosco bene . Una mattina , nonna Alba Chiara mi ha accompagnato assieme a Fabio , si è distratta un attimo per parlare con la signorina Bice e il mio fratellino era già seduto su un banco vicino al mio , con una manciata di mattoncini di legno per le costruzioni . 

La maestra lo ha invitato a fermarsi e da quel giorno ha iniziato a frequentare le prime tre ore del mattino . Mamma , pur casalinga e con nonna in casa con noi , ha sempre tenuto in gran considerazione la funzione educativa della scuola , fin dall'infanzia . 


Voglio ritornare ai nostri piattini e li rivedo in un bel cestino , piuttosto grande , di vimini bianco e azzurro . L'etichetta era in ottone con incisi i nomi Ornella e Fabio . 


" Si , gerimo andai a San Rocco , vissin i Frari . Nel sottoportego ghe gera un ferramenta che incideva e targhette e gavemo pensà che almanco gera un avoro definitivo e no un cava e metti foglietti col nome ".


Lo ricordo bene il cestino bianco e celeste . No, no , ora non c’è più , ma finito l'asilo , è diventato per molti anni ,  porta mollette per il bucato . 


Che bello ricordare il via vai delle mamme , che a mezzogiorno portavano il pranzo a noi bimbi . Ricordo che la nostra bidella , si metteva alla porta per prenderli e metterli in un carrello che veniva portato in mensa . Quando pioveva , le mamme li passavano attraverso la finestra . 

Ricordo rivedo e immagino queste scene , perché il mio asilo è ancora di fronte a casa mia e come dicevo prima , le emozioni me le ritrovo dietro l'angolo ... e i piattini dentro alla credenza . 


Straordinario il fatto che i piatti siano rimasti intatti , eppure li abbiamo usati io per tre anni , Fabio per due . Di questo ne sono sicura e ne posso esibire una prova . Aggiungo un'altra chicca , il porta uovo . 

Una volta a settimana arrivava un ovetto sodo , già sgusciato appoggiato nel portauovo . Non sempre mangiavo l'albume , non so perché ma da piccina , non ho molto amato i cibi di color bianco . 


" Ai fìoi no se ghe dà i vovi molto coti perché i se manco digeribii , bogìo  soeo tre minuti e ti te ricordi che te metevo un scugiarìn ? " 


Si ricordo , il tuorlo non rassodato completamente , che mangiavo col cucchiaino . Quante belle attenzioni ho ricevuto ed è bello riscoprirle percorrendo a ritroso i ricordi . 


Mamma ha conservato quello che per lei eravamo noi due e mi ha consegnato racconti , oggetti , bei momenti di quotidianità familiare . 


Mio nipote Marco e mia figlia non hanno usato questi piattini , ormai era il tempo delle stoviglie in sicurezza , infrangibili sicuramente non con lo stesso fascino ... ma i racconti li hanno ascoltati e in due piattini da maschio e anche da femmina , possono ritrovare , nonno Renato , nonna Bruna , il papà Fabio e mamma Ornella .