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sabato 30 novembre 2019

E nel presepe si aspetta e si lavora

Eccola !
Ha qualche anno più di me e da sempre è stata la statuina che più mi ha incuriosita , più interessata, forse rassicurata.

Poi gli anni che trascorrono, le situazioni che si vivono, le emozioni che si provano mostrano i motivi, chiariscono i significati , danno un perché .

Il Presepe è ATTESA, è Pace , sono aspettative.
È speranza e solidarietà e chi meglio di questa anziana donna lo rappresenta .

Aspetta seduta . Offre vicinanza . Condivide la straordinaria gioia della nascita senza farsi troppo avanti .

Mi piace il suo aspettare LABORIOSO , fila e attende, aspetta ma non si ferma, lei continua a darsi da fare .


Questa è l’attesa che più mi piace .

Raffreddore stellare

C’è nebbia, 
conviene non rischiare un raffreddore stellare ⭐️💫🌟✨

giovedì 28 novembre 2019

Sulle tracce di Babbo Natale

Volevo rassicurare i bimbi veneziani, che Babbo Natale 🎅🏻, sta facendo i suoi giri anche a Venezia , per raccogliere le loro letterine . Naturalmente usa la slitta 🛷 volante , che trasforma anche  in slitta 🛷 acquatica. Lo so, perché questa mattina, ho visto le tracce che ha lasciato in pontile . Affrettatevi bimbi , a Natale manca davvero poco.

All'uscita dal lavoro

Ecco cosa mi regala Venezia, all'uscita dal lavoro 😍

martedì 26 novembre 2019

Riflessioni arboree




Riflessioni arboree.
Ed è sempre lui , ugualmente bello 😍 perché quello che conta, sono radici solide , e un bel cuore anche se dentro ad una ruvida corteccia ... Il resto arriverà  , i progetti fioriscono e si rinnovano .

Ricami autunnali

E c’è chi sa ricamare senza schema . Chi dipingere senza pennelli . Chi incantare senza vantarsi .

lunedì 25 novembre 2019

Papà


Ma se dopo trentadue anni ancora ci vogliamo tanto bene, il legame c’è ,indissolubile  e per sempre .

Di te , ho molto da ripensare e ricordare, non molto da raccontare . Non sei stato il fiume in piena come la mamma , tu hai irrigato con perseveranza e ristorato in ogni occasione in cui c’era bisogno. Una riserva inesauribile, sempre attenta e presente. 

Con te, soli mai , con te sicuri sempre .

Ora che sono quasi alla fine del mio percorso lavorativo, ricordo il mio primo giorno di lavoro, appena assunta in ruolo . 
La cattedra in uno sperduto ma ridente paesino al confine tra Veneto e Friuli , "Villanova Malafesta " . Già il nome mi preoccupava , raggiungerlo poi un'impresa titanica. 

Ma tutto è diventato più semplice. Hai chiesto un giorno di ferie , hai calcolato gli orari del treno , hai telefonato in stazione a Latisana per capire come avremo potuto raggiungere la scuola , quanto tempo avremo impiegato e mi hai accompagnato, siamo andati assieme, ho iniziato con Te. 

Aiuto , ora mi sto davvero commuovendo , invece voglio sorridere con te e lo faccio ripensando a ad una nostra simpatica spontanea abitudine telefonica che a me piaceva molto e ne sono certa anche a te .

" Pronto , ciao papà sono Ornella ..." 
- Solo tu, mi puoi chiamare papà , non serve che ti presenti .- 

Come mi piaceva chiamarti Papà, come mi piaceva quel Solo Tu puoi chiamarmi papà .

E niente , ci chiamiamo ancora , solo con altre modalità. Salutami la mamma e Fabio .

L'uomo che ama i treni

La Sua passione per i treni e' lontana nel tempo , azzardo l'anno 1946 .
Treni  a carbone con forme arrotondate . Lunghi fischi nei pressi di gallerie ,fumo , passeggeri un po' disorientati, controllori con baffi severi e visuali di paesaggi non disturbati da alte velocita'.
Una Stazione, Treviso , al centro di una citta' ferita dai bombardamenti di una guerra lunga e dolorosa. 
Una stazione prefabbricata ma determinante per far ripartire l'ottimismo e la voglia di cominciare anche proprio da quei treni neri, con i fumaioli e la fuliggine , i fischi e i baffi severi dei controllori.
E l'Uomo che ama i treni, i treni li faceva partire davvero. 
Un lungo fischio , lo sventolio di una bandierina rossa , il cappello da capostazione ben calzato .
Con la puntualità di chi è conscio del suo dovere, si attardava con lo sguardo, ad osservare il treno finchè non spariva dopo la prima curva, pronto ad attendere il successivo, perchè la vita permette sempre di salire in un secondo treno.
Lavoro, dignità, privilegio, orgoglio. 
La soddisfazione di lasciare un " buon nome ."
Non è un lavoro, è la grande possibilita' di progettare una famiglia, di far crescere i figli.
Ė la soddisfazione di addormentarsi alla sera senza frustrazioni di inutilita' . 
Il lavoro è anche vita e ci si deve prendere cura di lui come si fa per la vita.
E la vita trascorre.
Passano e ripassano treni, ora non piu' a carbone.Forme piu' essenziali, senza fumaioli e fuliggini.
Controllori senza baffi, cartelloni elettronici , e paesaggi visti sempre piu' di sfuggita.
Cambia anche la stazione, VENEZIA .
l'uomo che ama i treni, non è piu' il ragazzo biondo con gli occhi azzurri. È sempre biondo e bello , e SEMPRE orgoglioso del suo lavoro che gli ha permesso di realizzare i suoi progetti. 
Chissà perchè non ha mai parlato molto.
Chissa' perchè non ha mai esibito molto.
Chissa' perchè  non si è mai vantato molto.
Chissa 'perchè non ha mai rivelato molto le sue emozioni.
Chissa' perchè NOI ABBIAMO cercato di fare nostri i suoi valori .
Il CHISSA' è presto spiegato .
Si, CE L' HA MOSTRATO . 
Papà , un treno rosa e azzurro tutto per te che ti raggiungerà in Cielo,  da dove mi stai guidando e proteggendo da trentadue anni . 💙

domenica 24 novembre 2019

Il papiro ... del Cavallino


Il papiro del ... Cavallino 

Comunque , Nilo o non Nilo, il papiro come dai tempi antichi, è il simbolo della gioia, della giovinezza e della fertilità.
E noi ci vogliamo credere .

sabato 23 novembre 2019

La pietra rossa






Venezia è una città misteriosa e mistica per questo non desta stupore , girare tra le calli un po' fuori mano e imbattersi in un sottoportego particolare che fa vivere  la festività della Madonna della Salute 365 giorni l'anno . 

Nel 1630, Giovanna, una donna molto religiosa, sogna la Madonna che le chiede di dedicarle un quadro con la sua immagine e un altro, con l'immagine di San Rocco , San Sebastiano, Santa Giustina. 

La donna informa subito gli abitanti del suo sestiere che scelgono di trasformare il  Sottoportego di Calle Zorzi, in una piccola Cappella dedicata alla Madonna . Fanno dipingere i due quadri suggeriti e li appendono uno di fronte all'altro e chiunque attraversa il Sottoportego rivolge una preghiera a Maria con devozione e speranza . 
A Venezia intanto, il morbo della peste continua a mietere centinaia di vittime .

Una mattina, i primi passanti, si accorgono che il quadro della Madonna è sparito , e da quel momento, gli abitanti di quella zona , sembrano risparmiati dalla peste . Nessun contagio, nessuna morte . 

Si grida al miracolo, un miracolo della Madonna che per provare il suo intervento , ha lasciato un masegno rosso sul pavimento del Sottoportego, proprio nel punto , dove ha catturato e gettato nelle viscere del suolo, la Peste. 

Il quadro della Madonna è stato sostituito, il masegno rosso c'è ancora , e i veneziani stanno ben attenti a non calpestarlo . 
Niente di scientifico, niente di provato, ma visto che sotto è precipitata la Peste , non si sa mai . 

Siamo nel sestiere di Castello .
Il  Sottoportego della Peste o della Pietra Rossa.

venerdì 22 novembre 2019

Un affascinante dirimpettaio

Sono innamorata del mio dirimpettaio ❤️
Il suo nome è Ibisco .
Ci scambiamo sguardi intensi e silenziosi .
Io non mi faccio avanti perché ...
Perché NON ho né il pollice, né alcun altro dito VERDE .

In attesa dell'inverno

Ecco, l'impegno da parte mia c'è stato . 

Il proverbio veneziano esiste : 
" Aea Madona dea Saiute, se veste e bee pute ” . 
C'è pure un detto : 
” Eá Madona dea Saiute Se eá porta de l'inverno ".


Perciò tre bei pupazzi di neve ci stanno , ☃☃☃ giusto giusto, per dare il benvenuto alle belle giornate di freddo rigido , che invitano l'inverno  ad accomodarsi .
MACCHÉ !
Pioggerellina , nebbiolina, umidiccio , ed ecco come si sono ridotti, i miei pupazzi di neve .


Storticoli, morbidini . Sono in pericolo ! Beh mettiamoli in freezer in attesa di inverni migliori ❄️⛄️☃☃❄️

giovedì 21 novembre 2019

Oggi conto ai ferri

Oggi Conti ai Ferri . 
E non sono stati neppure conti facili .

Ma riprendendo in mano i miei appunti di architetto creativo , esperta della progettazione, del restauro, dell’estimo , del disegno  e del design , di magliette , maglioni, scalda collo, copri spalle , sono riuscita a calcolare la chiusura dello scollo del maglioncino che sto lavorando.

Ho sfogliato con tenerezza il mio prezioso quadernetto con suggerimenti , insegnamenti, schizzi, piccoli tutorial, scritti a quattro mani , due molto esperte di mia mamma, e le mie che da sempre si sono affidate alle Sue .

lunedì 18 novembre 2019

La felicità inizia dai bambini



Si ritorna a scuola.
Finalmente e felicemente si ritorna alla normalità , e i bimbi e la scuola sono normalità .

Allora, decidiamo di partire dai Bambini .
Decidiamo di tutelarli soprattutto con esempi di buon senso . Decidiamo di farli specchiare in atteggiamenti adeguati alle situazioni .
Insistiamo nella scelta di crederci, di sperare, di non mollare .
Decidiamo di insegnare loro, le regole applicandole per primi .

In una piazzetta piccina picciò di Gallio , c'è un murales colorato, un po' naïf, un po' meravigliosamente infantile, molto vero perché la Felicità inizia proprio dai Bambini .

domenica 17 novembre 2019

Amigurumi fashion

AMIGURUMI fashion ❤️

Quando scoppia la PASSIONE AMIGURUMI, tutto puo' succedere, anche di prendere in mano quel soldino di cacio, di mini Cicciobello, il cestino dei gomitolini e si lascia correre l'uncinetto a briglia sciolta .

Con l'uncinetto cavalca liberamente, anche la fantasia catenella dopo catenella, punto dopo punto , le emozioni  diventano liete e " piccoli AMIGURUMI fashion " si concretizzano.

Un SACCO-NANNA, un completino azzurro di cotone , uno bianco di lana , un paio di calzoncini corti, di cotone rosa .

" Sembra che tu non abbia niente da fare. "  

Mentre ripongo queste cosine piccine piccio' , e mi avvio a preparare la cena , mi sembra di risentire alcune osservazioni che a volte mi sono sentita rivolgere .

Un po' ho riflettuto su questa frase  . 

È vero, questa frase puo' calzare a pennello a molte " creative " :  casa, famiglia, figli, lavoro , eppure,in un angolino della giornata, una creazione quasi sempre prende forma .

Forse perché, " non è che sembra che non abbiamo niente da fare, è che 
NON CI PIACE NON FARE NIENTE ."

sabato 16 novembre 2019

Un bunker, una scuola, l'acqua alta e le sirene




L' Acqua  Alta  , le sirene , una fabbrica , un bunker , una scuola .

“ Mi so dove che i te ga trasferio , ea  se ea scuoea col bunker ." 

E mia mamma, ha iniziato a darmi le indicazioni per raggiungere la  scuola partendo da un periodo molto lontano e difficile . 
Lei era una ragazzina , aveva appena finito la scuola media e lavorava in una fabbrica tedesca di orologi, convertita in fabbrica di guerra dove si producevano spolette . 

Junghans, una  fabbrica tedesca dove italiani , anzi italiane , fabbricavano armi , che sarebbero state usate contro italiani perciò la fabbrica stessa, diventava un obiettivo militare da colpire . 
La guerra è un delirio. 

" Mi so corsa tante volte nel giardin dea to scuoea per entrar nel bunker . Co sonava e sirene moeavimo tuto e scampavimo . "

Le sirene, per noi sono inquietanti, per chi le associa a ben altre circostanze , diventano il ricordo di momenti di paura . È apprezzabile che sia stato scelto un altro codice sonoro per informare sulle previsioni delle maree. 

" E co ghe gera l'acqua alta , dentro al bunker, se stava co l'acqua fin ai senoci, ma ea paura no te fa sentir ne caldo ne fredo, soeo voglia de salvarte. "

Ed è stata l'acqua alta di questi giorni, la difficoltà negli spostamenti, gli stivali non alti a sufficienza a farmi ricordare i racconti di mia mamma ed immaginarla nel bunker, infreddolita e impaurita e ricordo sorridendo  la mia domanda ( ma non ti mettevi  gli stivali ? ) e soprattutto per la sua risposta .

" Ma no posso creder, go na fia soea e anca insemenia . No gavevimo gnanca eagrime par pianser , pensa ti se gavevimo i stivali par l'acqua alta . "

Infatti , ma quali stivali per l'acqua alta ! C’erano ben altri problemi che i piedi bagnati e di questo la mamma era consapevole. Lei  era ragazzina, ma tra le operaie che lavoravano con lei, c’erano alcune partigiane, che quando i controlli lo permettevano, sabotavano alcune scatole di spolette perché erano bombe tedesche destinate ad esplodere contro i nostri soldati . 

La guerra è proprio un delirio . 

Ora il bunker nel giardino della mia scuola, è abbellito con murales colorati. La fabbrica Junghans è un moderno condominio che ancora fa da sfondo al giardino , le sirene continuano a suonare anche se con altre modalità , l'acqua alta , continua a bagnare ed allagare, ma in questi giorni i fenomeni si sono estremizzati .

E mamma Bruna cosa avrebbe detto ? 

" Ma quei che studia tanto, che i se crede fenomeni, non i pol trovar na soiusion, o i parla soeo ? " 

E l'avrebbe detto con aria convinta  e un tantino severa .

La matematica di pannolenci

Sto pensando alla matematica di Pannolenci . La nuvola Decina,  nuvolette Unità . Numeri associati a quantità . Insiemi da contare, confrontare, discriminare . Bottoni che rotoleranno  a terra e tuffi tra i banchi  per raccoglierli . Mani alzate per annunciare le nuove scoperte. Si domani ci sarà da divertirsi.

Distribuisci i quaderni

Lapsus freudiano o sinonimo sbagliato ? 
Semplicemente Troppo Divertente .
" Bimbi , mettete il libro negli zaini e prendiamo i quaderni dallo scaffale rosso "
- Maestra, posso DISTRUGGERLI io ? - 
"Alessandro DISTRIBUISCI pure i quaderni  "
Troppa simpatia , in uno scroscio generale di risate 😀😀😀

venerdì 15 novembre 2019

Di qua o di là

Di qua o di là? 
Devo decidere ...

Un punto di tanti anni fa

 Tg, notizie, comunicati, previsioni del tempo , ferri , gomitolo , e progetto per una sciarpa calda . Ascolto, penso e inizio un campione per ricordare un punto che da molto tempo non uso. 
Punto Mussolini e la Storia .
Ho ripreso un punto, che avevo imparato da mia mamma, ma che pensavo di aver dimenticato. 
Il punto Mussolini. Un punto molto elastico , anche maschile, e devo dire, anche facilissimo . 
Ricordo che quando ero ragazza e mia mamma lavorava il punto Mussolini,io ridevo perché chiamare così un punto, è assurdo . Ma ho avuto la spiegazione che in quel periodo mi ha lasciato basita e che ancora mi inquieta : 
- Il punto Mussolini , in realtà è un punto chiamato Coste Inglesi . Durante il ventennio fascista, era vietato usare termini stranieri , perciò le riviste di maglia, hanno dovuto immediatamente sostituire il nome di questo punto inglese , con punto Mussolini .  
Assurdo , incredibile , irragionevole ma la censura era entrata anche nel mondo creativo.

Tre casettine dai tetti aguzzi

Un ciuffo d’erba , una parafrasi e  tenere immagini. 

Tre casettine.  ( un po’ più di tre ) 
dai tetti aguzzi,   (  più smussati che aguzzi ) 
un verde praticello,  ( davvero verde e piccino picciò )
un esiguo ruscello: Rio Bo, (considerevole canale: Giudecca )
un vigile cipresso.  ( un attento campanile rosa )


mercoledì 13 novembre 2019

187 centimetri di paura

Ieri ho avuto paura.
Ho pensato a cosa avrei voluto proteggere più di ogni altra cosa ; non sono riuscita a scegliere . Ogni ponte, ogni scorcio, ogni muretto, campiello, corte , calle , fondamenta , diventa preziosissimo , imperdibile . Venezia è tutta . 

Chiese, palazzi, musei, ma soprattutto quotidianità , quella dei veneziani e di chi ama  davvero Venezia . 

Ieri ho avuto paura e nemmeno oggi mi sento tranquilla perché provo quel senso di inquietudine che anticipa la vera paura . L'emozione dell’impotenza , e il sentimento di vero amore per questa Città , per Venezia così fragile che merita di essere sostenuta e soprattutto NON derubata, NON ingannata  , NON sfruttata.

martedì 12 novembre 2019

Leggere con un amico


Tavolozza è convinta che, leggere con un amico, che ci aspetta dentro al libro, diventa SPECIALE 💙

San Renato



E mi sembrava che oggi non fosse solo il 12 novembre .
Oggi è San Renato, l'onomastico di mio papà . 
Auguri papà 💙. 
Ho un ricordo preciso di questo giorno, un ricordo che risale alla mia infanzia, quando per me, mio papà era mio papà , così come lo vedevo e com'era in quel momento , senza passato e senza quel tratto di vita, che aveva vissuto, prima di essere mio papà. 
Era comunque difficile, risalire alle varie tappe  di vita , dei miei genitori, attraverso foto o semplicemente racconti, perché il periodo non prevedeva molte fotografie e nemmeno tanti racconti da fare ai figli , forse per pudore o per mantenere un ruolo. 
Io non avevo mai visto nessuna foto di mio papà e di mia mamma nella loro infanzia o giovinezza , se non quelle  del loro matrimonio dove vedevo già in previsione , me e mio fratello e i due sposi, erano già i miei genitori . Lunga premessa per dire che in un lontano 12 novembre , mentre facevamo gli auguri di buon onomastico al papà , lui ci ha detto : 
" E pensare che io, quando ero piccolo, pensavo di dover cambiare il nome, perché Renato, mi sembrava un nome da bambino e non da adulto . "
Ricordo perfettamente che in quel momento, quella confidenza così insolita , mi ha fatto realizzare che papà lo era diventato dopo essere stato Renato , e di aver fatto un percorso che mi era sconosciuto, ma che volevo conoscere . Foto di Renato diciottenne a militare , purtroppo durante la guerra. 
Foto con la mamma prima di sposarsi . 
Poi tante domande e risposte che sono riuscite a costruirmi la storia di un papà che non conoscevo , ma che ho riconosciuto e ritrovato  dalle varie situazioni che mano  a mano ascoltavo .

domenica 10 novembre 2019

L’estate di San Martino

E l’estate è sempre la stagione migliore per fare una vacanza. 
Se poi è l’estate di San Martino, diventa speciale. 

Monti innevati, Laguna e Barena irresistibili, Mare glitterato, Spiaggia soleggiata .