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sabato 14 aprile 2012

Alba Chiara ...

Alba Chiara

Nell’estate del 1896, una ragazza molto giovane, viene assunta come servetta (con questo termine mi è sempre stato raccontato) da una ricca famiglia di un signorotto di campagna.
Subito questo signorotto ha rivolto pressanti attenzioni alla sua “ servetta “ che non aveva né capacità, ne’ possibilità, ne diritto di ribellarsi… e in ottobre, si è ritrovata incinta. Naturalmente il signorotto era sposato con figli…e la colpa era di questa
“ servetta “ che venne relegata in un angolo della grande casa, a consumarsi di rimorso e vergogna e a continuare a prestare i suoi servizi alla famiglia del signorotto che continuava nelle sue imprese di vanagloria e potere.
La notte tra il 19 e 20 giugno 1897, la servetta ha le doglie… dopo la mezzanotte nasce una bambina.
Il signorotto aveva già dato l’ordine di far sparire il nascituro e chi ha assistito quella giovane servetta, l’ha mantenuto… ma con una modalità speciale, dato che io sono qui …
La bambina appena nata, avvolta in un panno di lana, col cordone ombelicale appena tagliato e legato sommariamente, viene portata davanti ad una chiesa… era l’alba del 20 giugno 1897.
La chiesa e’ il grande Tempio del Canova… il paese è Possagno.
Un frate apre la porta del tempio… sotto il colonnato bianco, scorge un fagottino… si avvicina e scopre questa bimbetta.
Chiama gli altri frati, è il giorno che precede il primo giorno dell’estate il cielo e’ chiaro, rosa, azzurro, giallo… battezzano subito quella bimba che potrebbe non sopravvivere e scelgono per lei, il nome Chiara e il cognome Alba… ecco, Alba Chiara.
I frati, avvertono le suore del convento vicino, la accudiscono e la trasferiscono subito a Treviso … Alba Chiara, sopravvive … e’ bionda, ha gli occhi verde- azzurro, pelle chiara e leggere lentiggini sul viso .
Alba Chiara, non rimane a lungo in quell’istituto a Treviso perché dopo 2 settimane, due coniugi di Treviso, si recano da quelle suore. Hanno perduto un figlio di pochi anni, ne hanno uno di 5 ma la casa a loro sembra vuota… fanno girare la ruota degli esposti e Alba Chiara viene accolta tra le braccia di quella mamma e di quel papà che felici tornano a casa con la nuova bimba in braccio e il figlioletto Antonio per mano. Avranno poi altre due figlie, Rosa e Maria.
Alba Chiara cresce con i tre fratelli serena, si accorgerà di non portare il cognome dei suoi genitori, quando andrà a scuola… perché frequentano una pluriclasse e lei è Alba Chiara e loro no.
Alba Chiara è mia nonna, e la “ servetta “ è la mia bisnonna ed è stata una grande mamma, ha fatto nascere la sua bambina .
Alba Chiara è sempre stata in ottimi rapporti con la famiglia, ha amato i genitori e i fratelli che l’hanno riamata… si è sposata e ha avuto 5 figli maschi …
Quando mio papà e i miei zii, soprattutto il più giovane, sono cresciuti, hanno fatto delle ricerche per conoscere la storia di Alba Chiara, e non hanno avuto molte difficoltà a rintracciare la casa, la famiglia e la mamma di Chiara… che non viveva più, era morta molto giovane, senza sposarsi e senza aver avuto altri figli.
Questa mamma , si chiamava Angela .
I miei zii hanno conosciuto anche i fratelli paterni della loro mamma, una in particolare era somigliantissima a mia nonna, e anche il nome casualmente le somigliava un po’ Albina… ma mia nonna non li ha mai voluti conoscere, lei i fratelli li aveva .
Mia nonna, viveva a casa con noi, e mi ha sempre raccontato la sua storia, mi ha mostrato la medaglietta con cui l’hanno identificata alla Pietà di Treviso, mi ha spiegato che i suoi genitori non le hanno dato il cognome perché non avevano soldi e poi non sapevano come fare… non ha mai fatto trapelare rancori per questa servetta che l’aveva abbandonata… né del padre signorotto prepotente e potente che aveva ordinato di “ farla sparire “ … a ripensarci ora, la frase che mi ripeteva, quando riparlava della sua vicenda era questa:
“ Mia mamma e’ morta giovane, è morta di crepacuore perché non sopportava di avermi abbandonato, povera donna.”
Forse questo pensiero l’ha aiutata a superare il trauma dell’abbandono e a dare importanza all’evento della sua nascita … in fondo era stata così importante per mamma Angela, da morire di crepacuore per averla dovuta abbandonare….la sua mamma Angela le aveva dato la vita e questo le bastava.
Un abbraccio ornella





8 commenti:

  1. che storia triste, tua nonna era davvero una grande donna!!! un abbraccio e buon fine settimana

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  2. Che storia...ricordiamo che 100 anni fa era terribile per una donna avere un figlio da sola.Sono sicura che la mamma di tua nonna l'ha amata e dandole la vita le ha fatto un grande dono, l'unico che poteva farle.Un abbraccio Silvia

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  3. che storia meravigliosa...sembra un romanzo e invece è vita vera...stupenda...un bacio Rosy

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  4. wow.. davvero una storia letta tutta d'un fiato... chissà quante altre simili a queste ce ne sono in giro per l'italia... erano anni difficili... speriamo non si torni indietro a dover abbandonare i figli per poter sopravvivere... credo che anche io sarei morta di crepacuore
    La FEDe =^.^=

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  5. ... la storia di mia nonna, è la storia di una vita che nonostante il difficile inizio, ha poi trovato accoglienza e amore ... e' un racconto che invita alla speranza...
    ... il dono piu' grande che noi abbiamo ricevuto, è la vita...
    Alba Chiara, non si e' dibattuta tra l'odio e il rancore per chi l'ha costretta a nascere senza culla ... lei ha scelto di vivere con amore e per amore per chi l'ha fatta nascere dal cuore e non dalla pancia... ha saputo capire le difficolta' della sua mamma servetta ... e probabilmente non ha messo in discussione il deprecabile comportamente del padre biologico, perche' nel 1897 ... questo era il comportamento che molti uomini tenevano perchè tutte le vicende, vanno lette nel loro contesto storico.
    un abbraccio... e grazie per i vostri commenti ... la storia di nonna alba chiara voleva proprio uscire dal mio cuore, e questo è il posto giusto.

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  6. Per un attimo mi ci son ritrovata dentro al racconto.
    E pensare che ci son stata un paio di volte al Tempio di Possagno..ma dopo aver letto questa tua pagina di diario mi andrebbe di ritornarci.
    Un pensiero positivo a te e alla tua nonna e anche alla sua mamma.....che duro deve essere stao per lei abbandonare la sua piccola per darle magari un futuro migliore.
    Un abbraccio Ornella.

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  7. Ciao, grazie per questo racconto, bello e commovente, quella ragazza è stata molto forte, fare un figlio in quelle condizioni e lontano da tutti, chissà quante Mamma Angela, ci saranno state, di questi "signori" pare ce ne siano stati in giro un bel po'.
    Daniela

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  8. Ciao, una storia triste ma bellissima una grande lezione d'amore e di vita e come dici tu di speranza......in un momento molto buio dove, al di là dei problemi legati alla crisi economica,manca a tantissima gente il senso del dovere e del sacrificio e dove, in tante circostanze, come la cronaca quotidiana ci dimostra, vengono meno proprio i principi basilari del rapporto tra mamma e figlio!!!
    Complimenti anche a te per la serenità e la semplicità con cui sei riuscita ad aprire il tuo cuore, non è da tutti e sicuramente nonna Alba Chiara, da lassù, ne sarà orgogliosa.
    Un bacio

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