Mi è capitato di ricordare un libro , preso in prestito dalla Biblioteca della Giudecca , molto molto piu , di qualche decennio fa . ( peccato fosse solo in prestito , l’avrei riletto volentieri ) : Lo ZOO di VETRO .
In gioventù , avevo visto anche film , in bianco e nero , con un giovane Kirk Douglas , che nella vicenda , emotivamente ha un buon peso .
Qualche giorno fa , meraviglia delle meraviglie , cercando su YouTube, ho ritrovato in originale , lo stesso film che naturalmente ho riguardato con piacere .
Racconta la storia delle vicende di una famiglia , i Wingfield .
C’è la madre Amanda e i suoi due figli, Tom e Laura.
Laura è una ragazza timida , che zoppica un po’.
Amanda è stata abbandonata dal marito e deve affrontare le difficoltà, i timori , le paure e le ansie che le derivano dal desiderio di assicurare un futuro sereno ai suoi figli , soprattutto a Laura , che è fragile , proprio come le piccole sculture di vetro che colleziona , il suo Zoo di Vetro, dove cerca serenità e sicurezza .
È la storia di una famiglia oppressa , compressa tra paure e insicurezze intrappolata in un simbolico ZOO di VETRO , delicato , trasparente , ma freddo e troppo fragile per sostenere e ammorbidire le spigolature della vita .
Il vetro mi piace molto , è un materiale che profuma un po’ di magia … trasparente ma anche opaco , iridescente o colorato , duro al tatto , ma fragilissimo, compatto , ma pronto a ridursi in piccole schegge taglienti .
Mi è sempre piaciuto ascoltare i racconti di mio marito , sfogliare i cataloghi con le nuove creazioni che uscivano dalle mani dei Maestri Vetrai , ma … ma… maaa … a me piace pensare ad uno Zoo diverso dal Vetro , meno delicato , meno fragile , più morbido , colorato e buffo .
Uno Zoo di Pannolenci , che non imprigiona , suscita sorrisi e al bisogno , si fa abbracciare .