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mercoledì 7 maggio 2025

Le fascette salva Teatro di mamma Bruna









 Le case di Venezia sono diverse : una grande cucina , alcune ampie camere per ospitare i sonni di nonni , genitori , figli , famiglie numerose che non lasciavano spazio per arredarle con  salotti , studi , sale da pranzo , un unico bagno con gli accessori essenziali sistemati a mò di puzzle 🧩, e  grandi SOFFITTE e CANTINE , per contenere quelle piccole grandi cose , dei "tesori " passati , presenti e non si sa mai , anche del futuro . 


" Na volta se conservava , se giustava , se tigniva anca per rispetto de chi che gaveva comprà o fatto quee robe " 


Amo profondamente questi verbi : conservare , aggiustare , tenere,  anche per rispetto di chi ha lasciato un significato ad alcune cose e amo le incursioni nella mia soffitta e cantina , e ogni volta che cerco qualcosa , ne trovo sempre altre che mi suscitano un sorriso .


Ultimamente ho ritrovato un sacchettino con alcune fascette lavorate da mia mamma .

" Ti , ti xe quea dell'ultimo secondo , tuto in furia sempre . " 


Spiego . 

Con una cara collega della scuola don Milani a Villaggio Laguna , avevo seguito un Itinerario di Teatro delle Ombre e la voglia di provare con i bimbi era molta . Per Natale abbiamo preparato una rielaborazione della Bella e la Bestia . Un lenzuolo bianco di cotone , una corda per appenderlo , un vecchio proiettore . Poi i bambini in tuta da ginnastica e le sagome di cartoncino , circa 15 cm ognuna , dei vari personaggi della storia : Bella , Bestia , Gaston , Rosa , Candelabro … tutto bene ma non benissimo perché le fettucce che avrebbero dovuto tenere le sagome dei personaggi , sulle teste dei bimbi , NON REGGEVANO . 

Scendevano , si slacciavano , si spostavano . Ad ogni minimo movimento dei nostri piccoli attori delle ombre , c’era qualcuno che interrompeva le prove : " Maestra NON MI STA , SI SPOSTA , MI CADE " .

E provare con il nastro bi-adesivo   ? Peggio mi sento . 

Al corso sul Teatro delle Ombre , noi insegnanti avevamo delle sagome già preconfezionate su calotte da indossare , e non ci era venuto da chiedere qualche strategia  da adottare con i bambini .

In verità , mi era sembrato semplice da trovarne una : nastrini , fettucce , elastici … NO ! 

A cena ne parlo a casa , anche con un po’ di amarezza , perché era tutto ben concertato e i bambini erano entusiasti …


" Ma per quando te servaria sta soiusion ? " 

- Per il 22 dicembre .

" Ti vol dir fra do giorni ? , perchè mi na mezza idea ea go . " 


Ed ecco l'idea vincente ,

30 fascette lavorate in fretta , con lana della famosa riserva di mamma Bruna da far indossare sulla fronte ai bimbi e pinzare la sagoma del personaggio da mimare . 

" Varda che e xe de misure diverse , perché i fioi non ga ea stessa misura de testa . Ti e ea Marisa , dove provarle cussì se sicure che e sta fisse . "


Queste fascette mi hanno accompagnato per molte altre rappresentazioni e giochi ,  in altre scuole : 

alla Pascoli di Campalto , alla Charlie Chaplin a Mira , alla Visintin e alla Grimani  di Marghera , a Villanova Malafesta, alla Duca D'Aosta alla Giudecca , anche in Parrocchia , nell'ora di Catechismo . 


Ora le guardo , poi le ripongo nello stesso contenitore dove le ho trovate perché le soffitte servono a questo , sono scrigni di ricordi emotivi . 


" Ti fa ben , tanto PAN NO I DOMANDA . "

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