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domenica 27 ottobre 2019

Da un libro ad un piatto

Da un libro ad un piatto, il passo è breve. 

Sto leggendo un libro : Figlie di una nuova era , ambientato nella Germania anni venti e la mente vaga, spazia, associa. 

Il matrimonio di nonna Alba Chiara , forse 1919 , forse giugno e del mese, forse sono certa. Treviso, forse chiesa Quaranta Santi ma non ho altre notizie . Al tempo di nonna Alba Chiara i matrimoni non erano eventi, erano tappe naturali e così deve essere stato anche per lei, perché non mi ha raccontato che pochissimi dettagli , dilungandosi un po’ di più, sulla descrizione del nonno , il ragazzo più bello del quartiere e sulla sua incredulità che avesse scelto proprio lei .

Giugno perché almeno , non era necessario provvedere alle coperte pesanti e c’era un po’ di tempo per mettere da parte i soldi per comprarle . Il vestito cucito a mano, da " godere " anche dopo . Le scarpe si , bianche , tanto poi, si sarebbero tinte di nero . E la dote , tre di tutto : " Un cava e un metti e uno di riserva. "

Qualche pentola indispensabile, ma per le stoviglie per la tavola, non c’erano molte disponibilità . 

Non saprei spiegare il metallo del servizio da sei delle posate. Nonna mi diceva che si annerivano un po’ e doveva strofinarle con la spugna di ferro e soda , e i piatti ? 
Non li ha potuti comprare subito . Alcuni piatti piani di "ferro" li ha avuti , per i piatti fondi, ha usato una strategia che mi ha sempre affascinato, per l'intelligenza pratica che ha sempre caratterizzato la nonna . Ha comprato quattro grandi tazze da usare sia per il latte del mattino, che per il primo piatto del pranzo. E l'ho immaginata seduta a tavola con il nonno e i figli con i piatti di ferro e le tazze grandi . 

Il rinfresco nell'osteria vicino alla chiesa, e poi tutti a casa. 

Ma un regalo l'ha ricevuto e l'ha resa felice .
" L'ho sempre usato con rispetto perché è di porcellana , ma l'ho sempre messo in tavola perché " fa bello " .

Anch’io l’ho visto spesso sulle nostre tavole e non solo per occasioni speciali , anche solo perché " faceva bello ". 

Da molti anni questo piatto "che fa bello " è mio e fa proprio bello il cuore , le emozioni, i ricordi . 

A questo punto non so più se ho letto più il libro o il piatto , per certo so che chi ci ha amato ci lascia un’eredità che si raccoglie lentamente , a distanza di molti anni, ed in parte è anche servita su un piatto , dono di nozze di 100 anni fa .


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