6 ottobre San Bruno
"More , grassie tante par i auguri de compleanno, ma te devo far un appunto , ancuo xe anca el me onomastico . Te eo digo cussì , tanto par informassion . "
È vero , compleanno e onomastico , mammaBruna ha ragione , ma in famiglia gli onomastici li abbiamo un po’ sottovalutati , forse perché non sono stati legati a Santi molto conosciuti e il ricordo sfuggiva .
" Ma ti ga poco da farne passar par na famegia de ascari , veramente par i me dò nevodi , i onomastici xe sempre sta giorno da festeggiarli . Inutuie dir , ghe se Santi che no se pol desmentegar e saltar i auguri . "
Marco e Valentina . Direi che hai ragione mamma , 25 aprile e 14 febbraio non sono due date che passano inosservate .
" Ma te go mai contà parchè me chiamo Bruna ? No c’entra niente che fataità so nata el 6 de ottobre ,to nonni no lo gavarà gnanca savuo ."
Ricordo molto bene la storia della scelta del nome Bruna , era quello del fratellino , il primogenito dei nonni , che purtroppo era mancato solo una settimana prima che nascesse la mamma . Un piccolo bimbo biondissimo con due occhi azzurri e un nome che contrastava un po’ , e che invece rappresentava benissimo mamma Bruna .
" A quel tempo ogni famegia viveva un lutto per la perdita di bambini perché non ghe gera cure . Bastava na freve , na infession . Nel stipeto dee medisine mi me ricordo che ghe gera sempre l’Olio de Ricino , el Chinin perché ghe gera qualche caso de malaria e ea tintura de iodio per disinfettare quando i fioi cascava . "
Poveri nonni , un dolore che forse si è un po’ alleggerito con la nascita di quella bambina con gli occhioni e i riccioli neri .
" Ti sa come che i se ga conosuo to nonno e to nonna , xe na bea storia "
Nonna Virginia lavorava nella piccola azienda familiare del papà di nonno Luigi , il mio bisnonno Marco . Cucivano sacchi di iuta , di tela grossa , di canapa per rifornire i vari venditori all'ingrosso di carbone , riso , farina , patate , e molte altre merci .
"E ciò , quea volta no savevimo gnanca cossa che fusse el nailon , tutto gera natural , genuin , sacchi de iuta o de coton ."
Mi è sempre sembrato strano immaginare una quotidianità senza quelle piccole cose che usiamo senza pensare alla loro reale utilità .
" Par impossibie ma gera cussì , tuttalpiù ghe gera qualche foglio de carta oleata che i te dava co ea conserva che se comprava sciolta , o quee poche volte che compravimo ea panna coi storti ."
Il laboratorio dove nonna Virginia e altre cinque o sei ragazze , cucivano a mano i sacchi era un ampio magazzino vicino ai Frari , in campo Sant' Agostin ed è là che è iniziata la storia d'amore tra i nonni perché Luigi ogni sera , andava a ritirare i sacchi pronti , ben cuciti e separati per tessuto e colore . Una particolarità che ho saputo con i racconti di mia mamma è questa : ogni ragazza aveva vicino al posto dove lavorava , una specie di lavagnetta , un pezzo di cartone di quelli da imballaggio , dove ogni lavorante , con le forbici da lavoro incidevano una lineetta che corrispondeva ad ogni sacco finito .
La tecnologia del 1920 o giù di lì . A sera contavano le linee incise sui cartoni , conteggiavano il dovuto e bisnonno Marco provvedeva a consegnare il dovuto .
" I sacchi gera importantissimi per ea vita de quel tempo no solo da novi , ma anca da veci perché se i gera in bon stato , ghe gera dee mamme che i domandava perché i tornava boni . "
È vero sembra impossibile , ma la povertà si trasforma in Creatività perché donne , mamme in difficoltà economiche , con i sacchi , sopratutto quelli bianchi di cotone , che avevano contenuto farina o riso , cucivano camiciole e biancheria per i figli .
Donne straordinarie che di fronte alla indigenza sapevano rialzarsi con dignità .
Ma siamo partite dall'onomastico e siamo spaziate ovunque .
" Si , semo passae da tasto a sestina , ma ea vita no xe in scatoe serae ea xe na caena e na storia se iga a quea dopo sensa superar el turno . "
Mamma hai ragione , la vita non è in scatole chiuse e separate , ė una catena . Siamo partiti da un onomastico e da un compleanno per arrivare alla poesia di un magazzino dove si contava su tavolette di cartone e si cercavano sacchi usati per cucire camiciole per i bimbi , e dove è nato l'amore tra i miei nonni .
Cara mamma , sai cosa penso ? Sto pensando a quello che mi ripetevi sempre tu :
EA PESO ROBA .
Quante " Peso roba " ho sentito dire da te .
" Bere acqua da frigo, se eá peso roba ."
" Stare con i capelli , bagnati, se eá peso roba. "
" Aver bisogno del fazzoletto e non averlo, se eá peso roba ."
" In inverno, Non indossare la maglietta, se eá peso roba. "
" Non mangiare tutto , dal primo alla frutta , se eá peso roba. "
" Andare a letto tardi , se eá peso roba . "
" Non fare colazione con una tazza di latte , se eá peso roba ......... "
Mamma, invece sai quale è Eá Peso Roba ?
È non averti qui oggi , per festeggiare il tuo compleanno .
Auguri mamma TVB 🌹
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