La mia Fiaba Preferita .
- Mamma , sai che non ho ricordi di te che mi leggevi o raccontavi una fiaba ?
" Infatti mi no so una che conta fiabe . Ma secondo ti, sarìa sta mai possibie che ti andassi nel bosco a trovare ea nonna con un cestin in man co dentro na torta ? No credo proprio , ea nonna abitava co noialtri . In più fataità che ti incontrassi anca el lupo che magna prima ea nona e po’ anca ti ?
A Venessia coeombi fin che ti vol , ma lupi me par na tolta in giro . Po' no go na fìa insemenia che fa confusion tra el lupo travestio e ea nonna , megio parlarghe chiaro ai fioi , e fiabe vien bone quando che se gà ben capìo come che va i fatti . Ti te ricordi vero quea volta co ea Emma ociai ? Che bea soddisfassion che go provà. Me gavè fatto capir che gavevi capìo giusto . Dopo si che poteva c’entrar anca Cappuccetto Rosso che non gaveva scoltà so mamma . "
E quell'episodio lo ricordo .
Avrò avuto cinque anni e con Fabio per mano , siamo andati a casa di nonno Gigio in Calle Larga , a meno di due minuti da casa nostra .
( Straordinaria l'autonomia che offre Venezia ai bimbi , dà loro la possibilità di fare piccoli spostamenti da soli ) .
Girato il secondo angolo e quasi arrivati a casa del nonno , abbiamo incontrato la signora Emma . Un ciao , una carezzina sui riccioli biondissimi di Fabio , poi dalla sua borsa è uscita una manciata di caramelle al latte , le Galatine . Due a me e due a Fabio perché a Venezia si offre così :
" Una par ocio " e di occhi ne abbiamo due .
Le caramelle regalate dalla Emma Ociai ( occhiali ) le ho subito tolte dalla mano del mio fratellino dicendo che dovevamo prima mostrarle alla mamma .
Sorrido ancora al pensiero : per un po’ di anni , io non ho mai conosciuto cognome delle famiglie , delle persone , perché a casa mia e non solo , si identificavano con caratteristiche che a volte si perdevano nella notte delle generazioni . Divertente parlare della Emma Ociai ,solo perché c'era un'altra Emma , che non li portava . Ea Leda Carne , perché in tempo di guerra andava fuori Venezia a procurarla e poi la vendeva. Tony Ava e Suga , perché sua mamma faceva la lavandaia . Marietto Ossigeno perché era molto magro . Flavio Gioia perché nel suo negozio la merce era molto costosa . Salvo Oci Bei perché portava spesse lenti da miope .
Maria dee perle perché faceva l'impiraressa.
Appellativi affettuosi conosciuti anche dagli interessati che li portavano con tranquillità e disinvoltura .
" Ma semo partie Da fiabe par rivar ai nomi che pò a pensarghe davvero , qualche d'un ea pol esser proprio na fiaba che se tramanda.
Libretti de fiabe ghe ne gavevi tanti che vardavi anca sensa saver eser . Se gavevi domande ve rispondevo , po' ghe gera ea Signorina Bice che ve contava de tutto e mi che ve contavo e storie dea vita , dea nostra famegia , dea nostra città , no me par na roba da far ciasso in canaeasso."
Le fiabe insegnano al bambino che la vita presenta ostacoli e prove da superare, e solo chi sa affrontare le avversità in modo coraggioso ne potrà uscire vittorioso.
Le fiabe insegnano non solo una morale, ma anche la fiducia nel poter riuscire.
Immedesimandosi nei personaggi e nelle situazioni descritti in una fiaba , il bambino sviluppa l’immaginazione e la flessibilità mentale, ed impara ad accettare il diverso, l’empatia e le regole.
Ascoltando le fiabe , il bambino impara nuovi vocaboli, tempi verbali e modalità narrative man mano sempre più articolate. La favola contribuisce inoltre ad arricchire il linguaggio .
Soprattutto le fiabe sanno instaurare un legame speciale figli - genitori , un momento tutto loro , da vivere con serenità e complicità .
Questo è quello che ho studiato nei libri … e a pensarci bene , che ho vissuto tutto con i racconti di mia mamma .
" Tute ste robe no me e spettavo , a mi i me ga insegnà che ea Pratica no Val ea Gramatica e cussì go fatto queo che savevo far . Ma no go sbaglià vero ? Cossa dise i to ibri ? "
Dicono una cosa straordinaria : Chi li ha scritti , ha sicuramente avuto una mamma e una nonna come te .
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