mercoledì 2 ottobre 2019
Festa dei nonni ricordando Alba Chiara
E l'incontro avviene nel ricordo e anche quest'anno voglio ricordare .
La festa dei nonni , mi ha riportato ad un pomeriggio di fine gennaio, o febbraio di tanti anni fa e ad un cappottino blu.
Elegante, con la doppia abbottonatura come le giubbe militari, il collettino e i polsini di velluto nero, di stoffa di lana, forse molto buona, ma poco calda, leggerino, cortino, naturalmente senza cappuccio e ora ricordo, anche senza tasche , perché le tasche non erano compatibili con un capo elegante .
Calzettoni di lana al ginocchio, gonna a pieghe scozzese e maglioncino lavorato a trecce da mia mamma .
A dire la verità, ricordo solo il cappottino blu senza tasche, i calzettoni e davvero tanto freddo.
Visita all'ospedale San Giovanni e Paolo .
La mia cuginetta Marina, era stata operata di appendicite . Poi la nonna Alba Chiara , il vaporetto , il grande reparto chirurgico . Dottori, infermieri., molte suore vestite di bianco.
Un odore particolare, tutto molto asettico , tutto molto emozionante per me, bambina di 7 anni che mi faceva vivere, una tensione strana , un'emozione di desideri opposti.
Volevo uscire al più presto da li' eppure volevo anche rimanerci .
Fuori avrei dovuto sfidare ancora il freddo freddo e quella parte di laguna, che conoscevo poco, e che mi inquietava.
Dentro, avrei dovuto confrontarmi con la malattia, causa di sofferenze, che fortunatamente ancora non conoscevo .
Numerosi battiti di mani e la voce perentoria di una suora :
" VISITEEEE ... "
Non lo so se nonna Alba Chiara sia riuscita a leggere tutte le emozioni che mi si accavallavano , ricordo però con molta chiarezza che siamo uscite dalla grande stanza di Marina e ho sentito la sua mano, prendere la mia . Dopo un percorso , che a me è sembrato lunghissimo, siamo uscite in campo San Giovanni e Paolo illuminato dal sole freddo dell'inverno e ho il ricordo della voce della nonna, che con aria molto convinta mi diceva :
" Ora andiamo a scaldarci al CAVALLO."
Siamo entrate nella caffetteria di fronte all'ospedale, e abbiamo bevuto la CIOCCOLATA CALDA, piu' dolce, piu' densa, piu' corroborante, piu' energetica che MAI abbia gustato.
Una cioccolata di quelle di una volta , preparata col latte fresco, intero, quello del lattaio .
Una cioccolata addensata con la fecola, e zuccherata ad arte, condita poi, con l'orgoglio di nonna, con il suo amore, con la capacità di capire senza nessuna conoscenza psicologica, ma amando e vivendo pienamente il suo ruolo, il bisogno di una bambina, un po' infreddolita, un po' spaventata, ma ben ACCOLTA davanti ad una tazza di cioccolata calda.
Buona festa dei nonni ❤️
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