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sabato 30 novembre 2024

E gnocchi siano






 Giovedì gnocchi . Infatti oggi gnocchi . 


" Chi lo ga dito no se sa e no lo ga ordinà gnanca el dottor per iscritto , mi i gnocchi i go sempre fatti quando decidevo mi . " 


Mamma ha ragione , il dottore non ha mai prescritto gnocchi al giovedì , e  noi li abbiamo gustati molto spesso perché in famiglia piacevano a tutti . 


Alcune foto dimenticate in qualche angolo del pc , la curiosità di rivederle , sono magicamente apparsi e con loro le belle emozioni di  momenti reali nella nostra cucina , calati nella più bella quotidianità nonna- nipote con passaggi di esperienze , tradizioni , radici . 


" Varda sta qua , ea scatta foto a caso . Ma no ti vedi che go anca do bigodini in testa ? " 


Li vedo i bigodini , ma io scatto le foto , quando me lo chiede il cuore . 

Non amo le foto in posa , da galleria di antichi castelli , in quel momento , vivere la complicità di mia mamma con mia figlia , nella nostra cucina così com’era in quel momento , ascoltare i loro discorsi e rivivere i momenti che avevano visto anche me , davanti all’impasto per fare gli gnocchi , mi ha spinto a fissare l'attimo . 


" Scolta ben , bisogna trovar e patate giuste , se no e spùa , tocca metterghe un monte de farina e i gnocchi devenga bae da fusil . "


Ricordo le patate a pasta gialla , farinose , che mamma cercava al ponte delle Guglie , a San Leonardo un    biavarol teneva in sacchi  proprio le patate da gnocchi che davano certezze a mamma Bruna . 


" Ricordite , no ti ga da far a ocio , ghe se e dosi da rispettar . 

250 g. de farina 0 par ogni chilo de patate . 20 minuti da quando che " l'Atomica " fischia , po' ti ga da assarle freddar ." 


Sempre molto precisa nelle sue ricette , soprattutto in questa , perché SAVER FAR GNOCCHI BONI È UN'ARTE . 

Allora ricapitolo : 250 grammi di farina per ogni chilo di patate farinose , cotte per 15/20 minuti in Pentola Pressione , si l'ATOMICA " come mamma la chiamava . 


" Varda che no ea ciamavo mi Atomica , per tutti ea  gera l'Atomica . Comunque andemo avanti . Indispensabile assar giassar e patate , megio se ti e metti suea piera del balcon , cussì e se rassoda e ti pol struccarle nel strucca patate . Un segreto , prima de impastarle man mano che ti e strucchi ti ga da formar el Vesuvio cussì dal buso vien fora el resto de calor se ancora ghe se . " 


E sono passaggi che ho chiarissimi : Lasciar raffreddare le patate , spellarle ( ora le passo allo schiaccia patate con la buccia ) e sistemarle a mò di " Vulcano "e nel cratere sistemare l'uovo . 


" Proprio da "castron " schissar e patate sensa spellarle , assemo perder, e da qui se comincia a far su l'impasto . El vovo serve per igar tutti i ingredienti , farina 0 , e sal . Po' el procedimento va avanti  . Dall’impasto ti ricavi tanti bigoi che ti tagli a tocchetti precisi el più possibile e ti i passi sul roverso dea grattacasa ." 


Li vedo i "BIGOI " , i rotoli che mamma sistemava sul nostro tavolo di marmo bianco e che tagliava con il coltello per gnocchi , senza lama seghettata in tronchetti precisissimi . Poi la grattugia , il retro spolverato con la farina , e il passaggio di ogni tronchetto , per trasformarlo in gnocco . 


" Bisogna far cussì perché el gnocco ciappa  megio el sugo . Na volta se fasevo el sugo de Castrà , ma megio de pomodoro o spessatin cussì se ga anca el companadego . " 


Quanti passaggi per fare un buon piatto di gnocchi  ma non pesa quello che si fa per passione e a mamma Bruna la passione per la cucina e l'amore per la famiglia , certamente  non mancavano. 


Rivedo Bruna come mamma ( " I se sgorbietti , no gnocchi  , uno diverso da staltro" ) e come nonna orgogliosa , che loda , elogia , plaude , gli gnocchi sbilenchi , sghembi che Valentina ha sistemato  e mi dico 

-   EVVIVA LE FOTO ANCHE CON I BIGODINI  .

Ha qualche anno più di me .






 Eccola ! 

Ha qualche anno più di me e da sempre è stata la statuina che più mi ha incuriosita , più interessata, forse rassicurata. 


Poi gli anni che trascorrono, le situazioni che si vivono, le emozioni che si provano mostrano i motivi, chiariscono i significati , danno un perché .


Il Presepe è ATTESA, è Pace , sono aspettative. 

È speranza e solidarietà e chi meglio di questa anziana donna lo rappresenta . 


Aspetta seduta . Offre vicinanza . Condivide la straordinaria gioia della nascita senza farsi troppo avanti . 


Mi piace il suo aspettare LABORIOSO , fila e attende, aspetta ma non si ferma ... lei continua a darsi da fare . 


Questa è l’attesa che più mi piace .

Raffreddore stellare .





 Freddino ...


Conviene non rischiare un raffreddore stellare .

venerdì 29 novembre 2024

Tutorial Culletta Gesù Bambino










Mi è stato chiesto lo schema della culletta per Gesù Bambino …

 non ce l'ho , ma non l'ho completamente creata  , ho modificato alcuni lavori che ho trovato girovagando su google . 


Condivido i passaggi che ho eseguito e che mi sembrano chiari almeno per chi ha la mia stessa modesta dimestichezza con cotone e uncinetto . 


P.S. La parte più difficile è stato trovare i piccoli Bambini Gesù ma chi cerca trova ed è felicità . 

È già arrivato 🩵







 Da noi  il Bambino Gesù è arrivato da giorni e in più angolini della casa , non se n’è mai andato . 


C’è proprio bisogno di Lui , delle sue piccole braccia aperte all'abbraccio , 

della tenerezza di un Bimbo che insiste e continua voler nascere e senza parlare dice : Forza .


È bellissimo pensare ad un Natale da iniziare e concludere con il calendario e l'orologio del cuore , arricchito di tradizioni vecchie e nuove , di emozioni che uniscono e confondono passato , presente e spingono il pensiero al futuro , perché il Presepe si progetta , si immagina e si rinnova a seconda di come ci porta il cuore  .

giovedì 28 novembre 2024

Eseguire NON è Progettare





 Eh sì , devo avallare le osservazioni della figlia di una mamma creativa . 

” Le mamme creative sono impegnate ma anche IMPEGNATIVE . " 


Ma insomma , i modelli eseguiti si dovranno pure provare su un modella .


Una sciarpina da annodare , un po’ sbarazzina ma simpatica , soprattutto "svuota-cestone" avanzi di lana . 


Anche con una camicetta o un maglioncino , il collo è al caldo ed è al sicuro da spifferini dispettosi e spesso in agguato in questa stagione . 


Aggiungo , NON è tutto facile quello che sembra facile … questa sciarpina mi destato istinti efferati contro gomitoli e gomitolini , giri da contare , numeri da dare , ma mollare mai , da rifare VEDREMO , ma MOLTO VEDREMO , perché riconoscere I proprio limiti è già un buon traguardo . 

Ho notato questa sciarpina , su una foto che LA suggeriva un accessorio da indossare per le feste imminenti . Infatti  era in un filato lurex … ho provato ad   IMMAGINARE il tutorial . Un'impresa TITANICA !!! 


Conclusione = Eseguire NON è Progettare . No , proprio no .

mercoledì 27 novembre 2024

Teiere. Tazze , zuccheriere …










 Quando il te' diventa SPECIALE


Questa mattina , voglio immaginare , che il mio te' diventi speciale e se Immagino , la MAGÌA può accadere . 


Sostituisco le solite tazzone colorate, con delle TAZZE di PORCELLANA FINISSIMA . Oplà 🪄 


Tazze di servizi speciali. 


Tazze che profumano di SPOSI di tanti tanti anni fa . Servizi di familiari, di doni  graditi e preziosi di piccoli ma grandi tesori,  da esporre in vetrina e lavare di tanto in tanto con estrema cautela. 


 Tazze che ricordano persone e  momenti emozionanti . Vecchi negozi con vetrine poco illuminate , ma molto ammirate da giovani promesse spose in cerca degli oggetti dei loro sogni . 


Questi sono I SERVIZI di porcellane finissime , che fanno diventare eleganti le  colazioni , sono i regali di nozze che hanno ricevuti I MIEI GENITORI  e che ho sempre visto nelle vetrine della cucina di mia mamma... servizi che per preziosita' e bellezza " stonavano " un po’ con mobili semplici , ma non sembravano fuori posto perché la mia mamma, aveva arricchito e illuminato , con i suoi magici ricami all'uncinetto , la robusta essenzialità  dei mobili della nostra cucina . 


Sono  ricordi che desidero conservare  per far proseguire l'alone di importanza familiare che hanno avuto questi doni, di quanto sono stati apprezzati e quante persone contribuiscono a ricordare.


E poi, davvero per dirla tutta, più' che un te', berrei una BUONA CIOCCOLATA CALDA, per percepire la deliziosa sensazione di tepore, avvicinando le labbra alla tazza, senza nemmeno toccarla perché , quella finissima porcellana, non fa da barriera al liquido e al profumo come le mie care, solide spaiate tazzone di ceramica. 


Già , qualche volta sognare e' proprio come bere una cioccolata calda in una fine, elegante, tazza piena anche di ricordi che ora sono miei come in fondo lo sono sempre stati , perché mi hanno accompagnato con pochi tè , pochi caffè , ma tanti , tanti racconti , aneddoti, storie di vita che sono lontane nel tempo ma non nel cuore . 


Intanto ho versato  il tè nelle nostre solite tazzone di ceramica sorridendo , perchè "conosco " le vicende di queste tazze , teiere e zuccheriere .


Mamma mi ha mostrato anche dove erano i negozi che zie/i , bisnonni/ nonni li avevano comprati e dove lei li ammirava in vetrina . Quel bel servizio bianco con decorazioni verdi e oro , è dei tuoi pro zii di Milano , le tazze 

" Arlecchino " sono di Tito , l'amico  fraterno del tuo papà . Il servizio bianco dei tuoi pro zii , dalla parte dei fratelli di nonna Virginia , quello d'argento dai fratelli di nonno Luigi . Qui proprio sulla "cima " del Ponte di Rialto , c'era il negozio che vendeva le cose più preziose e questo è uscito da qui . A San Rocco , vicino ai Frari , dove adesso vendono vestiti , c'era un " orese " che vendeva le porcellane più fini . Per non parlare poi , di un'altro , in Barbària dee Tole , che si andava dentro e non sapevi dove guardare … 

Tazze che contengono anche testimonianze di una Venezia che ora non c’è quasi più ma che comunque ha lasciato tracce particolari . 


Pensando al carattere pratico , diretto , realista , deciso , di mamma , un giorno le ho chiesto , come mai ammirava e aveva desiderato doni così preziosi e delicati , di poco uso comune …


" Intanto non go domandà e nissun me ga domandà cossa che ga aria vossùo , gera regai che se usava far a quel tempo , ma pò , stame a sentir , ea Regina Elisabetta , se mette ea CORONA  👑 tutti i giorni ? No penso proprio , MA EA GA CARO AVERLA . " 


Già , la Regina Elisabetta è la sua corona … ma che domande vado a fare , quando anch’io , quando ho dovuto svuotare la casa dei miei genitori e riconsegnarla all'Ater , ho portato i miei molto meno " incoronati " servizi di tazzine , al mercatino parrocchiale e li ho con orgoglio , sostituiti con i dono di nozze di un matrimonio antico .

martedì 26 novembre 2024

Foto in Progress






 Riflessioni arboree e foto in-progress 


Ed è sempre lui , ugualmente bello 😍 perché quello che conta, sono radici solide , e un bel cuore anche se dentro ad una ruvida corteccia ... 


Il resto arriverà  , i progetti fioriscono e si rinnovano .

Ricami lagunari


 E c’è chi sa ricamare senza schema . Chi dipingere senza pennelli . Chi incantare senza vantarsi .

domenica 24 novembre 2024

Mamma Bruna e zia Vanda







 Credo di poter dire con soddisfazione , che sono stata una delle privilegiate , ad avere la FILODIFFUSIONE .


Certo , una Filodiffusione tipo Vinili RARI e quasi introvabili , ma pur sempre melodica , armoniosa , leggera a volte ripetitiva ma con lo scopo di far memorizzare i migliori successi del passato , che sono UN PER SEMPRE . 


" Vanda , varda che me sa, che me fìa ea sia drio, torne in giro . Sto discorso me sa da cogioneo . " 


Mamma si sbaglia, non canzono ne lei né zia Vanda . 

Non si immagina nemmeno lontanamente , come vorrei riascoltare le canzoni che quella FILODIFFUSIONE SPECIALE mi regalava . 

Ma inizio a spiegare meglio . 

La mia mamma , sfaccendava sempre CANTANDO . 

Una bella voce forte e decisa …

" Par forsa , go lavorà tanti anni in fabbrica e par parlar sora el rumor dei macchinari , bisognava sigar e me so rinforsà ea voce . " 


Eh si , mamma ha lavorato in fabbrica per molti anni , dalla prima adolescenza al matrimonio . Prima da Junghans , alla Giudecca , una grande fabbrica tedesca di orologi , rincovertita in fabbrica di guerra , per la fabbricazione di spolette per bombe , poi in Cotonificio vicino a casa . Sorrido , e credo proprio che la sua voce così bella e forte sia un dono , un talento che ha ricevuto fin dalla nascita . 


Poi c’è zia Vanda , amiche fin dall'infanzia , vicine di casa , poi cognate . Vacanze al Lido SEMPRE insieme , reciproche " assistenti ostetriche " , zie che hanno fatto nascere e crescere insieme  noi cugini . 


" Pensa more , che go aiutà ea Bruna quando che ti xe nata ti , gavevo già to cuginetto Giancarlo , ma el desiderio de aver na putea ti miò ga da ti . Go pensà - putea ciama putea , e ea sera stessa ghe go scritto aea CICOGNA perchè me portasse na fìa anca mi , bea come ti . 

Passiensa , ea CICOGNA no ga eto ben e xe rivà Danilo . Giusto giusto nove mesi e 12 giorni dopo de ti " 


Già , la storia della Cicogna che non ha letto bene la richiesta di zia Vanda , tutti noi l'abbiamo ascoltata dall’età della scuola materna , alle superiori ma sempre di CICOGNA si è parlato . Confermo le date di nascita : la mia il 3 agosto , quella di mio cugino il 15 maggio successivo . La Cicogna aveva evaso "l'ordine " subito , ma chissà forse sarà stata una Cicogna DALTONICA e avrà sbagliato il colore del fagottino da portare .


Ma torniamo alla FILODIFFUSIONE . Anche zia Vanda , era canterina e non si risparmiava nel ripetere il suo repertorio preferito . Si spolvera e si canta , si puliscono i pavimenti e cantando vengono meglio , si lavano i piatti e il rubinetto fa da accompagnamento . Si stira , si canta e le piegoline delle camice si lisciano subito . 


Poi succede che la Vita oltre ad alcuni cambiamenti , porta anche la Filodiffusione tra loro due .


 Mamma non è stata bene e dopo un ricovero in ospedale , abbiamo concordato che si trasferisse da noi per la convalescenza. In fondo avrebbe dovuto solo attraversare la calle , perché abbiamo sempre abitato di fronte . 

Allora , zia Vanda nell'appartamento sotto il mio , ora mamma con noi, ancora più vicina alla sua cara cognata e il duo Romina e Albano di Santa Marta, si è perfezionato .


Non ho mai capito chi desse il via al primo vocalizzo , ma …

- VOLARE OO , nel blu dipinto di blu , a due voci , dall’appartamento al terzo piano a quello al quarto piano riempivano gli spazi , sia a finestre aperte che chiuse .

- Lo sai che i papaveri son alti , alti alti e tu sei piccolina … Ma Nilla  Pizzi non era proprio un loro idolo .

" Par forsa , ea vinceva sempre ea , ea gera l'unica concorrente , che sforso da niente che ea fasseva . " 


Mamma sempre tranciante . 

- Era grande così , era grosso così , si chiamava Bombolo . E questa allegra canzoncina , inedita per qualsiasi programma radio , diventava il ritmo 🎶 che accompagnava lo spolvero o lo stiro . Zia Vanda in falsetto , mamma Bruna solista . Due appartamenti diversi , stesso repertorio in contemporanea .

Vogliamo parlare , anzi cantare , Fred Buscglione ? "ERI PICCOLA PICCOLA COSÌ " e già immagino  che le dita delle mie due care canterine segnare la misura di quel piccola così . 

C’era poi la Casetta in Canadà e dal Canada 🇨🇦 arrivare in America con mille Lire a Tu vuò far l'Americano , il passo è brevissimo …


Quando racconto queste cose a mia figlia , la trovo concorde nel dire che è stato tutto straordinario e per fortuna in parte l'ha vissuto anche lei .

Il mio quartiere come un grande albero pieno di nidi vicini , abitati da nonni , zii , cugini , e cari amici . 

Ora l'albero è ben radicato nel mio cuore e ci sono ricordi che mi allietano e mi rivelano emozioni che danno pienezza anche se purtroppo , la mia FILODIFFUSIONE ora l'ascoltiamo con il cuore .