Eppure ero abbracciata dall' azzurro .
Far visita ai miei genitori e non so descrivere meglio , se non che ho provato una grande fatica emotiva , ed è la sensazione che provo sempre più spesso e percepisco sempre più forte , ogni volta che lo faccio . Eppure ho vissuto, fin ,da piccola , le visite ai cari che sono andati avanti . Non ricordo la prima volta , ma ricordo le volte che con nonna Alba Chiara , andavamo a trovare nonno Guglielmo e nonna Virginia .
Erano appuntamenti almeno due volte al mese , sempre di pomeriggio :
" Par forsa de pomeriggio , perché ea mattina se più curta e ti , ti geri a scuola ."
Ho sempre vissuto quelle visite ai due nonni , con una serenità che a volte mi stupiva :
- Forse dovrei essere un po’ triste , forse dovrei un po’ dispiacermi di essere molto contenta di accompagnare nonna …
Ho capito dopo perché non ero dispiaciuta .
I due nonni , non li avevo mai conosciuti, se non dai racconti di mamma e papà mentre tutta la mia famiglia , il mio mondo , i nonni , gli zii , i cugini , erano intorno a me , appartenevano alla mia quotidianità , li vivevo ogni giorno .
Nonna Alba Chiara , poi rendeva tutto molto normale .
" Ma cossa se sta novità del normal , sarìa anormal se no fusse cussì . "
La borsa sempre pronta per le nostre visite , in un angolo dell'armadio :
" Dovevimo scampar subito dopo magnà , logico che dovevo aver tutto pronto . "
Quel pronto , lo ricordo ancora : Fiammiferi anti vento , anzi fulminanti , come li chiamava nonna . Almeno due tre lumini , una saponetta , rigorosamente dentro il porta saponette giallo . Un coltello non seghettato , un asciugamano e un pacco di sale grosso .
I fiori , quasi sempre garofani rossi e quelli che nonna , chiamava San Carlini , comprati dalla stessa signora alle Fondamente Nuove,ormai "amica di fiori " .
" I fiori più freschi gera par mi . E a me suggeriva quei megio . "
Il coltello , inservibile per tagliare , col manico dello stesso metallo della lama , era perfetto per sradicare le erbacce che crescevano da nonno Guglielmo e il sale , un dissuasore perché non ricrescessero. Non so se fosse un vero diserbante ma mescolato ai sassolini nel giardinetto davanti alla foto del nonno , brillava al sole.
" Ghe dovemo rispetto e affetto ai nostri cari , i ga diritto ai nostri riguardi , al nostro affetto , perché savemo chi i gera e desso no i se cambiai . "
Dobbiamo portare rispetto e affetto ai nostri cari , hanno diritto di ricevere le nostre attenzioni , il nostro amore , perché noi sappiamo chi sono stati e NON sono cambiati
Nonna , dentro la sua borsa , aveva anche le risposte che spesso mi sono servite e continuano a servirmi .
Ecco , allora a metà percorso , prima di arrivare dai miei cari , mi sono lasciata abbracciare dall' azzurro un po’ velato del Cielo e della Laguna , ma soprattutto dai teneri ricordi di nonna .
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