Vigilia della Giornata delle Donne , senza dimenticare che ogni donna porta con sè l'odore e il colore nero del fumo ,di quell'incendio del 1908 . Nel rogo di una fabbrica di camicie Cotton o Cottons a New York ,persero la vita centinaia di operaie . In troppe parti del Mondo , quell'incendio continua a bruciare , il giallo delle mimose non può nasconderlo , testimoniarlo però è doveroso .
" Mi go visto co i me occi 👀 e te fa ben scoltarme "
E io ho ascoltato , e vorrei aver ascoltato anche di più e con più attenzione.
- Conosco la storia di Una donna , mamma di cinque figli , un pesante lavoro in Cotonificio … sperava sempre, di poter fare il turno 6/14 per lasciare soli i figli , il meno possibile . 4.30 già in azione , per lasciare il pranzo pronto , ma la cosa straordinaria , che lei raccontava tutto con normalità eccezionale .
"Ogni mattina cercavo di uscire , contravvenendo a rigide regole , nel cortile della fabbrica , alle 7.30, per chiamare a squarciagola il maggiore dei miei figli , perché tutti fossero pronti per andare a scuola senza ritardi . "
Con un candore disarmante evidenziava la sua fortuna , di avere la finestra della sua cucina si affacciava proprio sul cortile del Cotonificio così poteva dare "una voce " e "una sveglia " , ai figli .
Per me un grande cuore intelligente .
- Nonna Alba Chiara , mai stata sarta , ma in tavola bisognava riempire i piatti e allora si dava fare a "rivoltare " giacche e cappotti di varie persone . Quello era il tempo che , se da una parte il tessuto era liso , l'interno era nuovo e si recuperava un capo che non si sarebbe potuto ricomprare .
- Se ogni giorno da un chilogrammo di pasta , tolgo , una decina di pezzi , che siano fusilli , rigatoni , spaghetti anche un po’ di più , in tavola , non se ne accorge nessuno , e io mi trovo un pranzo gratis . Ma anche il latte della colazione di una mattina non la pago , perché con i soldi che risparmio per la pasta, compro un litro e mezzo di latte . Questo era raccontato con soddisfazione da una cara mamma che con un pugno di rigatoni al giorno , ha contribuito a far laureare uno dei suoi figli che lo desiderava .
- E c’era chi lavorava duramente sui campi . Per fortuna i bimbi più piccoli li potevo affidare ai più grandi , ma quando gli ultimi nati piangevano perché avevano fame e dovevo allattarli , allora , avevo studiato una strategia . I figli maggiori , stendevano un lenzuolo bianco sulla ringhiera del terrazzo dell'ultimo piano , io dai campi lo vedevo , mollavo il lavoro e il tempo di arrivare ero pronta ad allattare mio figlio . Bisognava pur raccogliere il fieno per le mucche : ogni estate due tagli ci assicuravano il pane.
- E ho una tovaglia , per me bellissima e così preziosa , che l'ho usata pochissimo , ma che amo guardare , proprio come si ammira un bel soprammobile o un acquerello . E conosco anche la storia di questa tovaglia ed è la storia di un'altra donna , che come moltissime, non si è accasciata , ma ha usato le sue mani , le sue capacità , la sua fantasia , per arrotondare la paga insufficiente , per mantenere la famiglia numerosa . " Ricamare mi è sempre piaciuto , ho imparato dalle suore e ora mi torna utile . Mi offro a ricamare qualche capo per la dote a chi deve sposarsi . Mi rovino gli occhi , perché per risparmiare la luce , mi accendo solo quella piccola , sotto la cappa del camino , ma quando ho quei soldi in più in mano , so dove metterli . Accetto anche che mi paghino a rate , perché siamo tutte nella stessa situazione , ma qualche signorona come cliente c’è l'ho , e non esita a pagare per un bel lavoro ."
Questa cara donna , ha aiutato la mia mamma a ricamare la Tovaglia BELLA , perché un capo importante della dote ci deve essere .
Nella mia infanzia è sempre stata la Tovaglia dei compleanni , delle Occasioni Speciali , delle feste da ricordare . Una Tovaglia con dodici tovaglioli che sono piccoli capolavori usciti da mani di donne che i soldi sapevano dove metterli ed erano sempre dalla parte dei figli .
Un EVVIVA alla forza , all'intelligenza emotiva , alla passione , al coraggio di tutte le donne .
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