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sabato 2 novembre 2024

2 Novembre











 Vi Voglio Bene 🌹


Ed è il ricordo , non precisamente legato al 2 novembre che mi riporta agli anni della mia infanzia e a nonna Alba Chiara , perché è con lei che ho iniziato a comprendere quei gesti di rispetto , di affetto , di dolce nostalgia , che perpetuano i legami con chi abbiamo amato . 


" Dovemo magnar a mezzogiorno, parchè el bateo non ne speta noialtre , se noialtre che dovemo spettar iù "


Nonna, viveva dal giorno prima , la visita a San Michele e la immagino , anzi la rivedo proprio , mentre controlla la sua borsa nera  e la poggia già pronta sulla poltroncina in camera  , sotto le scarpe comode,  perché ghe se da caminar bastansa.  


Non ricordo la mia prima visita al cimitero ,  sarebbe impossibile , ricordo però la dolcezza che mi avvolgeva mentre lasciavamo il Chiostro , passare la porta per entrare nel primo Campo .


Rigorosamente il motoscafo numero 5 , che venezianamente chiamavamo EA CIRCOEAR , la Circolare perché effettivamente il percorso comprendeva tutta la parte "esterna " di Venezia , da Piazzale Roma , San Basilio , Zattere , Giudecca , San Marco … per ritornare a Piazzale Roma . Quello che mi sembrava complicato da capire , era perché anticipare il pranzo e preoccuparsi di NON perdere el bateo , quando l'imbarcadero è a tre minuti da casa nostra e Circolari ogni quindici minuti  …  però le cose piano piano si capiscono , gli anni che passano , aiutano .


I fiori . Perché i fiori ? 


" Quando se va a trovar qualchedun che ti ghe tien , se porta o dolsi o fiori e qua  vegnimo a trovar  persone del nostro cuor ." 


Certo , neppure da chiedere , ma ero piccina e per imparare ci si devono porre domande e si devono porre . Nonna mi ha dato una risposta che si accompagnava ad un altro suo modo di dire : 

- Quando si va a trovare qualcuno , si bussa con i piedi , perché le mani sono occupate con qualcosa che si porta in dono . 


E da quel momento , ho cominciato a raccogliere i fiori e i nastrini delle bomboniere , di matrimoni , cresime , comunioni , battesimi , che ricevevo o chiedevo alle mie amiche . Dovevo conservarli per offrirli a nonna Virginia , che aveva un vasetto piccino piccino ed era così in alto , che per raggiungerlo dovevo salire su una scala molto pesante che per fortuna aveva le ruote che aiutavano negli spostamenti . 


" Se no ti ghe fussi ti , mi no podaria montar su per ea scaea , tiò sa che no xe cattiveria , passo e ghe digo : Ciao Virginia , e ghe butto un baso ." 


A me sembrava che gli occhi neri di questa nonna Virginia così giovane e bella fossero felici di ricevere i miei fiorellini che ancora profumavano di confetti . Sempre aggiungevamo un garofano rosso , con il gambo tagliato a misura , con la forbice che usciva dalla borsa che nonna non svuotava mai . 


" Dighe ciao a to nonna  … " 


Dire , non pensare … Alba Chiara non ha tentennamenti : " DIGHE " e il saluto ancora oggi mi viene spontaneo . Quando sono davanti ai miei cari li saluto e un  po’ parlo con la voce , perché va fatto così . 


Ritorno per un attimo alla borsa . 

Forbici , un coltello tutto di ferro , un sacchetto di sassolini bianchissimi , una con sale grosso , una scatola di fiammiferi NON da cucina ( non ricordo come nonna li chiamava ) , un barattolino di cera dura con relativo straccio  morbito , due o tre lumini , un pezzo di sapone dentro , e un salvietta per asciugare le mani . E tutto questo per sistemare bene nonno Guglielmo , in campo O quello dei caduti in guerra o per le conseguenze della guerra . 


E finché con il coltello si toglievano le erbacce fino alle radici , finché si spargeva il sale grosso per dissuadere altre erbacce a crescere , finché  il profumo intenso di quella cera si spargeva intorno , si dipanavano racconti , storie , vicende . 


" Ti vedi quel giovane ? El se el fìo de Selva, el gera in classe co to papà, cossa che ghe piaseva zogar a calcio . Queo se so fradeo dee signorine Zane , el gaveva un bon posto in Porto … …  Va tor ancora acqua , ma sta tenta a dove che ti metti i pie , no montarghe sora , fantuini , i ga già patìo che basta . " 


Racconti di vita quotidiana , di momenti condivisi , di Vita , in un Luogo dove non la trovavo affatto in contrasto . 


" Adesso , Veccio mio te saiudo, so contenta perché ti se a posto . Impissemo i lumini , sta tenta con i fulminanti , daghe un baso al nonno e se vedemo ea settimana che vien . " 


Ma perché accendere i Lumini ? 

" Ma no tiò capissi da sola ? Quando che andemo via noialtri , ea luce ghe fa compagnia e ghe fa capir che i brilla sempre nel nostro cuor . " 


Ma perché non sento più quella dolcezza , che avvertivo durante le visite a San Michele … perché è proprio cambiato l'orizzonte delle visite ai miei cari ? 


Sì, è cambiato l'orizzonte , perché non posso più condividere i riti , le storie , i racconti fatti con quel rassicurante gergo familiare che li caratterizzava . Non c’è più la borsa che per me era la Borsa del Giardinaggio , non ci sono più troppe persone . 


Per fortuna però , Alba Chiara mi ha mostrato che posso parlare , salutare e raccontare … 


E a questo proposito , ricordo le telefonate dal cellulare che facevo a mia mamma , ormai troppo anziana per accompagnarmi a trovare papà , quando ero davanti a lui : Dighe che eo saiudo , daghe un baso par mi , ti ghe gà comprà fiori bei ? Mettilo a posto ben , me raccomando . 


Ed è così che ci si continua ad incontrare , ed è così che saluto 

- CIAO VVB 🌹