lunedì 25 novembre 2019
Papà
Ma se dopo trentadue anni ancora ci vogliamo tanto bene, il legame c’è ,indissolubile e per sempre .
Di te , ho molto da ripensare e ricordare, non molto da raccontare . Non sei stato il fiume in piena come la mamma , tu hai irrigato con perseveranza e ristorato in ogni occasione in cui c’era bisogno. Una riserva inesauribile, sempre attenta e presente.
Con te, soli mai , con te sicuri sempre .
Ora che sono quasi alla fine del mio percorso lavorativo, ricordo il mio primo giorno di lavoro, appena assunta in ruolo .
La cattedra in uno sperduto ma ridente paesino al confine tra Veneto e Friuli , "Villanova Malafesta " . Già il nome mi preoccupava , raggiungerlo poi un'impresa titanica.
Ma tutto è diventato più semplice. Hai chiesto un giorno di ferie , hai calcolato gli orari del treno , hai telefonato in stazione a Latisana per capire come avremo potuto raggiungere la scuola , quanto tempo avremo impiegato e mi hai accompagnato, siamo andati assieme, ho iniziato con Te.
Aiuto , ora mi sto davvero commuovendo , invece voglio sorridere con te e lo faccio ripensando a ad una nostra simpatica spontanea abitudine telefonica che a me piaceva molto e ne sono certa anche a te .
" Pronto , ciao papà sono Ornella ..."
- Solo tu, mi puoi chiamare papà , non serve che ti presenti .-
Come mi piaceva chiamarti Papà, come mi piaceva quel Solo Tu puoi chiamarmi papà .
E niente , ci chiamiamo ancora , solo con altre modalità. Salutami la mamma e Fabio .
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