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venerdì 28 novembre 2025

Avviso per i bimbi veneziani


 Volevo rassicurare i bimbi veneziani, che Babbo Natale 🎅🏻, sta facendo i suoi giri anche a Venezia , per raccogliere le loro letterine . Naturalmente usa la slitta 🛷 volante , che trasforma anche  in slitta 🛷 acquatica. Lo so, perché questa mattina, ho visto le tracce che ha lasciato in pontile . Affrettatevi bimbi , a Natale manca davvero poco.

Mamme impegnate e impegnative





 Eh sì , devo avallare le osservazioni della figlia di una mamma creativa . 

” Le mamme creative sono impegnate ma anche IMPEGNATIVE . " 


Ma insomma , i modelli eseguiti si dovranno pure provare su un modella .


Una sciarpina da annodare , un po’ sbarazzina ma simpatica , soprattutto "svuota-cestone" avanzi di lana . 


Anche con una camicetta o un maglioncino , il collo è al caldo ed è al sicuro da spifferini dispettosi e spesso in agguato in questa stagione . 


Aggiungo , NON è tutto facile quello che sembra facile … questa sciarpina mi destato istinti efferati contro gomitoli e gomitolini , giri da contare , numeri da dare , ma mollare mai , da rifare VEDREMO , ma MOLTO VEDREMO , perché riconoscere I proprio limiti è già un buon traguardo . 

Ho notato questa sciarpina , su una foto che LA suggeriva un accessorio da indossare per le feste imminenti . Infatti  era in un filato lurex … ho provato ad   IMMAGINARE il tutorial . Un'impresa TITANICA !!! 


Conclusione = Eseguire NON è Progettare . No , proprio no .

giovedì 27 novembre 2025

Noccioli , riso , orzo perlato






 E a volte si " CUSCINA "


Un Cuore pieno di riso e orzo perlato .

Un minuto nel microonde e quel fastidioso mal di pancia si dissolve 

perché un cuore ė sempre un cuore ❤️ e quello che si fa col cuore fa bene


Stoffina coloratissima per un cuscinetto da riempire con i noccioli di ciliegia .


Un pó di coccole calde fanno tanto bene , allentano le tensioni e ammorbidiscono le emozioni .

Omini di neve






 È arrivato ! 


Il bel freddo asciutto quello che fissa l’azzurro del cielo, e dà soddisfazione al sole di splendere , senza però  concedergli di scaldare . 


Bene , per i miei simpatici omini di neve, che già pensavo di dover ricoverare in freezer ... l’umidità, la nebbiolina, il tiepiduccio mi farebbero molto preoccupare .

Tazze che profumano di sposi






 Quando il te' diventa SPECIALE


Questa mattina , voglio immaginare , che il mio te' diventi speciale e se Immagino , la MAGÌA può accadere . 


Sostituisco le solite tazzone colorate, con delle TAZZE di PORCELLANA FINISSIMA . Oplà 🪄 


Tazze di servizi speciali. 


Tazze che profumano di SPOSI di tanti tanti anni fa . Servizi di familiari, di doni  graditi e preziosi di piccoli ma grandi tesori,  da esporre in vetrina e lavare di tanto in tanto con estrema cautela. 


 Tazze che ricordano persone e  momenti emozionanti . Vecchi negozi con vetrine poco illuminate , ma molto ammirate da giovani promesse spose in cerca degli oggetti dei loro sogni . 


Questi sono I SERVIZI di porcellane finissime , che fanno diventare eleganti le  colazioni , sono i regali di nozze che hanno ricevuti I MIEI GENITORI  e che ho sempre visto nelle vetrine della cucina di mia mamma... servizi che per preziosita' e bellezza " stonavano " un po’ con mobili semplici , ma non sembravano fuori posto perché la mia mamma, aveva arricchito e illuminato , con i suoi magici ricami all'uncinetto , la robusta essenzialità  dei mobili della nostra cucina . 


Sono  ricordi che desidero conservare  per far proseguire l'alone di importanza familiare che hanno avuto questi doni, di quanto sono stati apprezzati e quante persone contribuiscono a ricordare.


E poi, davvero per dirla tutta, più' che un te', berrei una BUONA CIOCCOLATA CALDA, per percepire la deliziosa sensazione di tepore, avvicinando le labbra alla tazza, senza nemmeno toccarla perché , quella finissima porcellana, non fa da barriera al liquido e al profumo come le mie care, solide spaiate tazzone di ceramica. 


Già , qualche volta sognare e' proprio come bere una cioccolata calda in una fine, elegante, tazza piena anche di ricordi che ora sono miei come in fondo lo sono sempre stati , perché mi hanno accompagnato con pochi tè , pochi caffè , ma tanti , tanti racconti , aneddoti, storie di vita che sono lontane nel tempo ma non nel cuore . 


Intanto ho versato  il tè nelle nostre solite tazzone di ceramica sorridendo , perchè "conosco " le vicende di queste tazze , teiere e zuccheriere .


Mamma mi ha mostrato anche dove erano i negozi che zie/i , bisnonni/ nonni li avevano comprati e dove lei li ammirava in vetrina . Quel bel servizio bianco con decorazioni verdi e oro , è dei tuoi pro zii di Milano , le tazze 

" Arlecchino " sono di Tito , l'amico  fraterno del tuo papà . Il servizio bianco dei tuoi pro zii , dalla parte dei fratelli di nonna Virginia , quello d'argento dai fratelli di nonno Luigi . Qui proprio sulla "cima " del Ponte di Rialto , c'era il negozio che vendeva le cose più preziose e questo è uscito da qui . A San Rocco , vicino ai Frari , dove adesso vendono vestiti , c'era un " orese " che vendeva le porcellane più fini . Per non parlare poi , di un'altro , in Barbària dee Tole , che si andava dentro e non sapevi dove guardare … 

Tazze che contengono anche testimonianze di una Venezia che ora non c’è quasi più ma che comunque ha lasciato tracce particolari . 


Pensando al carattere pratico , diretto , realista , deciso , di mamma , un giorno le ho chiesto , come mai ammirava e aveva desiderato doni così preziosi e delicati , di poco uso comune …


" Intanto non go domandà e nissun me ga domandà cossa che gavaria vossùo , gera regai che se usava far a quel tempo , ma pò , stame a sentir , ea Regina Elisabetta , se mette ea CORONA  👑 tutti i giorni ? No penso proprio , MA EA GA CARO AVERLA . " 


Già , la Regina Elisabetta è la sua corona … ma che domande vado a fare , quando anch’io , quando ho dovuto svuotare la casa dei miei genitori e riconsegnarla all'Ater , ho portato i miei molto meno " CORONATI " servizi di tazzine , al mercatino parrocchiale e con orgoglio , li ho sostituiti con i doni di nozze di un matrimonio antico .

mercoledì 26 novembre 2025

Cambio di stagione





 Riflessioni arboree e foto in-progress 


Ed è sempre lui , ugualmente bello 😍 perché quello che conta, sono radici solide , e un bel cuore anche se dentro ad una ruvida corteccia ... 


Il resto arriverà  , i progetti fioriscono e si rinnovano .

Ricami di rami alla Giudecca


 E c’è chi sa ricamare senza schema . Chi dipingere senza pennelli . Chi incantare senza vantarsi .

martedì 25 novembre 2025

Buon compleanno celeste papà







 Ma se dopo trentotto anni , ancora ci vogliamo tanto bene, il legame c’è ,indissolubile  e per sempre .


Di te , ho molto da ripensare e ricordare, non molto da raccontare . Non sei stato il fiume in piena come la mamma , tu hai irrigato con perseveranza e ristorato in ogni occasione in cui c’era bisogno. Una riserva inesauribile, sempre attenta e presente. 


Con te, soli mai , con te sicuri sempre .


Mille ricordi felici insieme a te .

Uno fra tanti , il mio primo giorno di lavoro, appena assunta in ruolo . 

La cattedra in uno sperduto ma ridente paesino al confine tra Veneto e Friuli , "Villanova Malafesta " . Già il nome mi preoccupava , raggiungerlo poi un'impresa titanica. 


Ma tutto è diventato più semplice. Hai chiesto un giorno di permesso dal lavoro , hai calcolato gli orari del treno , hai telefonato in stazione a Latisana , ti sei informato su  come avremo potuto raggiungere la scuola , quanto tempo avremo impiegato e MI HAI ACCOMPAGNATO , siamo andati assieme, ho iniziato con Te , lo stesso papà che mi ha accompagnato a scuola , iquando da bambina di sei anni , iniziavo la prima elementare . 


Aiuto , ora mi sto davvero commuovendo , invece voglio sorridere con te e lo faccio ripensando a ad una nostra simpatica spontanea abitudine telefonica che a me piaceva molto e ne sono certa anche a te .


" Pronto , ciao papà sono Ornella ..." 

- Solo tu, mi puoi chiamare papà , non serve che ti presenti .- 


Come mi piaceva chiamarti Papà, come mi piaceva quel Solo Tu puoi chiamarmi papà .


E niente , ci chiamiamo ancora , solo con altre modalità. Salutami la mamma e Fabio .

lunedì 24 novembre 2025

Mamma e zia Vanda






 Credo di poter dire con soddisfazione , che sono stata una delle privilegiate , ad avere la FILODIFFUSIONE .


Certo , una Filodiffusione tipo Vinili RARI e quasi introvabili , ma pur sempre melodica , armoniosa , leggera a volte ripetitiva ma con lo scopo di far memorizzare i migliori successi del passato , che sono UN PER SEMPRE . 


" Vanda , varda che me sa, che me fìa ea sia drio, torne in giro . Sto discorso me sa da cogioneo . " 


Mamma si sbaglia, non canzono ne lei né zia Vanda . 

Non si immagina nemmeno lontanamente , come vorrei riascoltare le canzoni che quella FILODIFFUSIONE SPECIALE mi regalava . 

Ma inizio a spiegare meglio . 

La mia mamma , sfaccendava sempre CANTANDO . 

Una bella voce forte e decisa …

" Par forsa , go lavorà tanti anni in fabbrica e par parlar sora el rumor dei macchinari , bisognava sigar e me so rinforsà ea voce . " 


Eh si , mamma ha lavorato in fabbrica per molti anni , dalla prima adolescenza al matrimonio . Prima da Junghans , alla Giudecca , una grande fabbrica tedesca di orologi , rincovertita in fabbrica di guerra , per la fabbricazione di spolette per bombe , poi in Cotonificio vicino a casa . Sorrido , e credo proprio che la sua voce così bella e forte sia un dono , un talento che ha ricevuto fin dalla nascita . 


Poi c’è zia Vanda , amiche fin dall'infanzia , vicine di casa , poi cognate . Vacanze al Lido SEMPRE insieme , reciproche " assistenti ostetriche " , zie che hanno fatto nascere e crescere insieme  noi cugini . 


" Pensa more , che go aiutà ea Bruna quando che ti xe nata ti , gavevo già to cuginetto Giancarlo , ma el desiderio de aver na putea ti miò ga da ti . Go pensà - putea ciama putea , e ea sera stessa ghe go scritto aea CICOGNA perchè me portasse na fìa anca mi , bea come ti . 

Passiensa , ea CICOGNA no ga eto ben e xe rivà Danilo . Giusto giusto nove mesi e 12 giorni dopo de ti " 


Già , la storia della Cicogna che non ha letto bene la richiesta di zia Vanda , tutti noi l'abbiamo ascoltata dall’età della scuola materna , alle superiori ma sempre di CICOGNA si è parlato . Confermo le date di nascita : la mia il 3 agosto , quella di mio cugino il 15 maggio successivo . La Cicogna aveva evaso "l'ordine " subito , ma chissà forse sarà stata una Cicogna DALTONICA e avrà sbagliato il colore del fagottino da portare .


Ma torniamo alla FILODIFFUSIONE . Anche zia Vanda , era canterina e non si risparmiava nel ripetere il suo repertorio preferito . Si spolvera e si canta , si puliscono i pavimenti e cantando vengono meglio , si lavano i piatti e il rubinetto fa da accompagnamento . Si stira , si canta e le piegoline delle camice si lisciano subito . 


Poi succede che la Vita oltre ad alcuni cambiamenti , porta anche la Filodiffusione tra loro due .


 Mamma non è stata bene e dopo un ricovero in ospedale , abbiamo concordato che si trasferisse da noi per la convalescenza. In fondo avrebbe dovuto solo attraversare la calle , perché abbiamo sempre abitato di fronte . 

Allora , zia Vanda nell'appartamento sotto il mio , ora mamma con noi, ancora più vicina alla sua cara cognata e il duo Romina e Albano di Santa Marta, si è perfezionato .


Non ho mai capito chi desse il via al primo vocalizzo , ma …

- VOLARE OO , nel blu dipinto di blu , a due voci , dall’appartamento al terzo piano a quello al quarto piano riempivano gli spazi , sia a finestre aperte che chiuse .

- Lo sai che i papaveri son alti , alti alti e tu sei piccolina … Ma Nilla  Pizzi non era proprio un loro idolo .

" Par forsa , ea vinceva sempre ea , ea gera l'unica concorrente , che sforso da niente che ea fasseva . " 


Mamma sempre tranciante . 

- Era grande così , era grosso così , si chiamava Bombolo . E questa allegra canzoncina , inedita per qualsiasi programma radio , diventava il ritmo 🎶 che accompagnava lo spolvero o lo stiro . Zia Vanda in falsetto , mamma Bruna solista . Due appartamenti diversi , stesso repertorio in contemporanea .

Vogliamo parlare , anzi cantare , Fred Buscglione ? "ERI PICCOLA PICCOLA COSÌ " e già immagino  che le dita delle mie due care canterine segnare la misura di quel piccola così . 

C’era poi la Casetta in Canadà e dal Canada 🇨🇦 arrivare in America con mille Lire a Tu vuò far l'Americano , il passo è brevissimo …


Quando racconto queste cose a mia figlia , la trovo concorde nel dire che è stato tutto straordinario e per fortuna in parte l'ha vissuto anche lei .

Il mio quartiere come un grande albero pieno di nidi vicini , abitati da nonni , zii , cugini , e cari amici . 

Ora l'albero è ben radicato nel mio cuore e ci sono ricordi che mi allietano e mi rivelano emozioni che danno pienezza anche se purtroppo , la mia FILODIFFUSIONE ora l'ascoltiamo con il cuore .

domenica 23 novembre 2025

Tre bacchette magiche


 Mi sa che dovrò cominciare ad invitarle a casa mia ... Magari gesticolando con le bacchette fatate. , qualche bella magia potrebbe succedere 💫💫💫

Una storia da scalda collo






 Qualche giorno fa ho postato questo progetto di scalda collo per avere a portata di tablet , i suggerimenti tecnici per eseguirlo , nel caso prevedessi un altro progetto . Ora lo completo e aggiorno , con i suggerimenti sempre molto validi , per la "conservazione capi di lana " by mamma Bruna . 


Scalda collo , abbracci che scaldano , tepori che circondano . 


E niente sono nel periodo "Lanista Romantica " , sogno , progetto e produco scalda collo . 


Bene l'ultimo poi ė nato da un datato e simpatico baktus di Valentina . 


L'ho fatto io sotto la guida di mia mamma , con una lana un po’ particolare . Valentina l'ha usato molto e volentieri . 


- Ė una lana che non prude , mi piace anche per questo . 


" Se ti tol lana bona NO ea BECA , e lavorar tanto co lana scarsa NO val ea pena . Mi go sempre pensà cussì , e poi ti pol  desfar e far su da novo ." 


E infatti , quel baktus che mia figlia ha indossato appena adolescente , l'ho smontato e recuperato tutto il filato .


" Ma ea lana , desfada se svoda e era va sostenua con un filato novo cussì ti pol lavorarla e ea va come un violìn ."


È così ho fatto . Unita ad un nuovo gomitolo di lana bianca , il mio lavoro ha funzionato davvero come un violino . 


" Ti vedi cossa che vol dir , lavar a man e robe de lana , co l'acqua fredda , poco detersivo adatto , struccarla dentro un sugaman , ea te dura come nova . " 


Mamma si è sempre presa cura dei capi di lana fatti a mano e anche questo baktus di Valentina ha  avuto la fortuna di avere le cure di nonna Bruna , per questo ispira tenerezza . 


Confesso , io non lavo a mano e non strizzo dentro un asciugamano ,  uso qualche precauzione con i programmi e i detersivi adatti , il sacchettino  per i capi delicati e mi affido alla mia lavatrice dimostrandole fiducia che solo qualche volta è stata disattesa . 


" Ma se parfin ridicolo far andare ea macchina da lavar , par do robe de lana , che e se UNFEGAE  . No te capisso proprio . " 


UNFEGAE , non so tradurlo in italiano , forse è solo un suono onomatopeico … io lo capisco e l'ho sempre sentito da nonna , mamma e zie e lo dico anch’io . 


UNFEGÀ , appena appena sporco , ma NO ! nemmeno sporco , USATO , non fresco di armadio . 


Comunque ecco lo scalda collo , che questa volta ho voluto con i bottoni , un po’ lezioso , un po’ severo , ma con una Storia da raccontare .

Albero di pizzo








 Di solito tutto succede alla vigilia dell’Immacolata ... ora succede ora, dopo la Festa della Madonna della Salute e noi siamo felici sia così . 


C’è bisogno di Luce , un albero da coccolare , di ritrovare quelle cose che ci riportano al vero dna familiare. 


“ Nonna Bruna sarà soddisfatta di come sto mettendo i suoi cristalli ? Raccontami come vi è venuta l’idea di un albero tutto di pizzo ...  “


- More , te conto mi , come che ghe se vignìa l'idea , a to mamma , dell'albero de Nadal coi centrini . Gerimo in spiaggia a San Nicoeto , luglio , sabbia , sol cocente , caldo che cascava i colombi cotti ,. Ogni peo na giossa, come che se usa dir , quando che se suda sensa far niente … tutto su un momento , to mamma , da sotto l’ombrellone ea vien fora co sta idea , che par da matti . " 

-  Mamma , per il prossimo Natale , vorrei un albero tutto in pizzo … mi prepareresti un po’ di cristalli di neve all'uncinetto ? - 


È vero , è successo proprio così , si guarda avanti e si progetta . 

Poi il luccichio del mare porta a suggestioni di lucine , di riflessi argentati , di atmosfere fiabesche e dal mare di luglio , al Natale , il passo è breve . 


- Almanco parla pian , parchè mi te conosso , ma chi che se drio ciapar el sol da vissin de noialtre , sentir parlar de alberi de Nadal , de lucine , de bae , i pol anca preoccuparse. 


Chi non si è preoccupata è stata nonna Bruna , che coglie la palla , le palle , insomma , i cristalli di ghiaccio al volo che già il giorno dopo , arriva in spiaggia con qualche rivista , qualche gomitolo di cotone candido , un paio di uncinetti , parchè nea sabbia se pol. anca perderli , e al via con i cristalli di pizzo per il mio albero di Natale . 


Tu non eri ancora nata , ed è sempre una bella emozione , vedere che addobbi il nostro albero con i lavori di nonna Bruna , con i cristalli che profumano un po’ di mare , ma soprattutto d'amore . 


- Ma ti te ricordi ea  fadiga che go fatto per trovar i schemi par lavori cussì piccoli ? Go fatto i salti mortali , me so impegnada , parchè i doveva essere uno diverso da staltro , come che ti me gavevi dito ti . 


È verooo , mi ero sognata di dire alla mamma , che ogni cristallo di neve è diverso dall'altro e lei mi ha preso alla lettera , inventando schemi , riducendo i centrini delle sue riviste , utilizzando tutta la sua creatività perché quelli erano i tempi della fantasia e dell’ingegno personale . 


Ed anche quest'anno , come ogni anno , racconti, ricordi, aneddoti, emozioni ... e si riapriranno gli scatoloni degli addobbi dicendoci : 


Ti ricordi quell’anno ? E quell'anno prima ? E … e … e … 

Momenti gioiosi , momenti più difficili , ma ce l’abbiamo fatta perché Bel Tempo e Brutto Tempo, non dura tutto il Tempo .

sabato 22 novembre 2025







 E dopo la Festa della Madonna della Salute , ricordiamo anche un'altra storia veneziana …


Venezia è una città misteriosa e mistica per questo non desta stupore , girare tra le calli un po' fuori mano e imbattersi in un sottoportego particolare che fa vivere  la festività della Madonna della Salute 365 giorni l'anno . 


Nel 1630, Giovanna, una donna molto religiosa, sogna la Madonna che le chiede di dedicarle un quadro con la sua immagine e un altro, con l'immagine di San Rocco , San Sebastiano, Santa Giustina. 


La donna informa subito gli abitanti del suo sestiere che scelgono di trasformare il  Sottoportego di Calle Zorzi, in una piccola Cappella dedicata alla Madonna . Fanno dipingere i due quadri suggeriti e li appendono uno di fronte all'altro e chiunque attraversa il Sottoportego rivolge una preghiera a Maria con devozione e speranza . 

A Venezia intanto, il morbo della peste continua a mietere centinaia di vittime .


Una mattina, i primi passanti, si accorgono che il quadro della Madonna è sparito , e da quel momento, gli abitanti di quella zona , sembrano risparmiati dalla peste . Nessun contagio, nessuna morte . 


Si grida al miracolo, un miracolo della Madonna che per provare il suo intervento , ha lasciato un masegno rosso sul pavimento del Sottoportego, proprio nel punto , dove ha catturato e gettato nelle viscere del suolo, la Peste. 


Il quadro della Madonna è stato sostituito, il masegno rosso c'è ancora , e i veneziani stanno ben attenti a non calpestarlo . 

Niente di scientifico, niente di provato, ma visto che sotto è precipitata la Peste , non si sa mai . 


Siamo nel sestiere di Castello .

Il  Sottoportego della Peste o della Pietra Rossa.